La “F”, Varane e la seconda stella
In Francia le leggende popolari raccontano di come porti fortuna calpestare escrementi col piede sinistro. Ma guai a farlo col destro, una situazione che porterebbe iella tanto quanto il colore verde, perché si dice Molière lo avesse indossato per l’ultima replica a Parigi de Il Malato Immaginario prima di morire. Scaramantici, certo, anche loro. Nostri vicini sulla cartina d’Europa e inevitabilmente anche un po’ simili a noi. E alle nostre superstizioni. Il baffo di Rami rema in quella direzione, come quella curiosa “F” disegnata sul campo coi palloni prima del riscaldamento. Immagine sfuggita ai più, e scaramanzia iniziata addirittura proprio contro l’Italia, nell’amichevole del primo giugno. Da allora sei vittorie e due pari. E una curiosa disposizione pre riscaldamento dei palloni diventata prassi. Allo stesso modo in cui lo sono anche i trofei per un vincente del calcio come Raphael Varane. Amuleto in persona. Lui, uomo da dieci finali giocate in carriera e dieci finale vinte. Undici dopo Mosca. Tutte col Real e ora una con la sua Francia, dopo aver saltato per infortunio la finale dell’ultimo Europeo giocato in casa. Insomma, tutti segni premonitori di un destino dal pollice alto. E dal sorriso largo come quello di Mbappé quando esulta e incrocia le braccia. E poco contano allora le gaffe durante la parata del 14 luglio, con due gendarmi in motocicletta che si sono scontrati o di una delle frecce tricolore caricata con la scia del colore sbagliato. Tutto vano. Inutile. Vincono i baffi, la “F” e Varane. Come tutt’altro che iellata è stata poi anche la scelta della Nike di produrre già la maglia della nazionale con la seconda stella cucita sul petto, proprio sopra al galletto francese. I giocatori in campo l’hanno già indossata. Celebrando il proprio trionfo davanti al mondo. Indicando con l’indice proprio quella seconda stella. La loro: bravi, fortunati e anche scaramantici.
Fonte: SkySport