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Croazia-Inghilterra, le chiavi della sfida

La prestazione totale di Modric nella metà campo offensiva (7 palloni recuperati, 7 dribbling completati, 4 occasioni create) combacia con la prestazione totale di Rakitic nella metà campo difensiva (7 palloni recuperati, 3 dribbling completati, 3 intercetti + contrasti vinti).

L’Inghilterra ha mostrato una buona consapevolezza tattica in tutte le fasi di gioco, unita a un atteggiamento prudente che l’ha resa una delle migliori difese del torneo, ma non può vantare gli stessi automatismi di una squadra di club. In particolare, soffre una fase di impostazione molto lenta, per lo più impegnata negli scambi orizzontali tra i tre difensori e i due esterni alla ricerca di spazi, o di una giocata risolutiva di Stones. Più o meno tutte le sue avversarie hanno aspettato pazientemente a ridosso della linea di metà campo, riuscendo con relativa facilità a schermare Henderson e a rallentare le ricezioni di Alli e Lingard nei mezzi spazi, obiettivo primario della costruzione dal basso inglese.

La Croazia ha la solidità per interpretare la stesso piano gara, ma ha anche la fisicità per alzare il baricentro del pressing e spaventare gli inglesi più di quanto abbiano fatto Colombia e Svezia (un atteggiamento simile a quello adottato contro l’Argentina, sempre con Rakitic e Modric mezzali). L’altro dubbio sul taccuino di Dalic riguarda la presenza di Rebic, fermato da dolori cervicali, che sarebbe eventualmente sostituito da Kramaric. Con lui in campo, la Croazia schiera tre attaccanti vicini al metro e novanta animati da un ammirevole spirito di sacrificio, che tendono a togliere progressivamente certezze all’impostazione avversaria – chiedere a Caballero.

Sempre in tema di duelli favorevoli, in caso di difficoltà la Croazia potrà affidarsi al lancio lungo per Mandzukic, opportunamente defilato a sinistra come fa nella Juventus. Un altro dei buchi nella struttura di Southgate è lo spazio alle spalle degli esterni sui ribaltamenti di fronte: se Mandzukic dovesse andare a cercare il pallone alle spalle di Trippier, difficilmente potrà contrasarlo Kyle Walker, che gli rende dieci centimetri.

Fonte: SkySport

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