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Papere, riscatti e rigori: la domenica tra i pali

Akinfeev, de Gea, Schmeichel, Subasic. Quattro nomi, quattro diversi protagonisti della domenica Mondiale che ha sancito l’accesso ai quarti della Russia e della Croazia e la clamorosa uscita di scena della Spagna, oltre a quella, più prevedibile sulla carta, della Danimarca. Ognuno ha scritto la propria storia in maniera diversa, ma l’unico che finisce sul patibolo in questo caso è il portiere spagnolo, un top nel suo ruolo e nettamente più “celebrato” a livello globale rispetto ai suoi colleghi. L’estremo difensore del Manchester United non è stato il principale responsabile nella sconfitta rimediata contro i padroni di casa, ma ha reso nel complesso meno di quanto mostrato nei Red Devils, dove si è guadagnato meritatamente il titolo di miglior portiere della Premier. Il Mondiale per lui invece è iniziato nel peggiore dei modi, con una papera contro il Portogallo che ha dato il via alla tripletta di Cristiano Ronaldo. La partita successiva contro l’Iran si è poi rivelata l’unica in cui è riuscito a mantenere la porta inviolata, ma che non è bastato ad evitare di aggiornare un record che resisteva dalla Coppa del Mondo 1966. de Gea infatti, in 4 partite, ha effettuato solamente una parata sul marocchino Boutaib, raccogliendo in fondo alla rete le restanti sei conclusioni arrivate nello specchio. Nessuno ha fatto peggio di lui e il classe ’90 ha poi sprecato la possibilità di rifarsi nella lotteria dei rigori, subendo tutti i tiri dal dischetto calciati dai russi. Una brutta sorpresa per quello che doveva essere uno degli uomini chiave di Hierro.

Fonte: SkySport

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