Godin, discorso da leader prima del Portogallo
La garra è ciò che li rende celebri nel mondo del calcio. È lo spirito da combattenti che li porta a non mollare mai e a rendere complicatissima ogni partita degli avversari. L’Uruguay fa emozionare per questo, sintetizza quest’animo nella figura del suo Ct, Oscar Tabarez, e poi ci aggiunge la doppia ciliegina sulla torta: Cavani e Suarez. Se la Celeste però finora è andata avanti il merito – oltre che dei gol dei suoi centravanti – è anche di una difesa che dalle sue parti non lascia passare neanche un ciuffo d’erba svolazzante, sradicato dal terreno dai calpestii nervosi di Cristiano Ronaldo e dei suoi predecessori che, Pepe a parte, non sono mai riusciti a far male a Muslera. Una situazione neanche sorprendente se si pensa che a guidare la retroguardia sudamericana, con la fascia sul braccio, c’è Diego Godin, baluardo dell’Atletico Madrid e della sua Nazionale. Il capitano tranquilizza i compagni con la sua esperienza e solidità, ma il suo ruolo di leader comprende anche una certa garra verbale che serve a ricordare i valori che i giocatori trasmettono ogni volta che scendono in campo per il loro Paese. Questa caratteristica del centrale 32enne è venuta fuori anche contro il Portogallo. Un discorso intenso e carismatico per caricare la squadra. Un messaggio svelato poi da Tabarez al termine del match vinto contro i lusitani: “I risultati si sono visti – ha affermato il commissario tecnico -. Nessuno si è risparmiato e se adesso c’è la preoccupazione per qualche infortunio è anche per questo motivo, hanno dato davvero il massimo. È qualcosa che abbiamo dentro di noi. Io non spio i giocatori, ma mi è capitato di entrare in ritardo sul campo e ho visto Diego fare quell’arringa alla squadra. «Oggi giochiamo per la madre, per il padre, la famiglia, l’amico, il vicino di casa – ha detto ai suoi compagni -. Quindi nessuno sforzo sarà piccolo».
Fonte: Sky