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Leo, in Russia il compleanno più brutto di sempre

Il compleanno più brutto

No, niente regali questa volta. Perché se Messi festeggia e guarda indietro vede solo disastri. Il giocatore visto contro la Croazia non era certamente il Leo Messi che tutti conoscono. E contro l’Islanda c’è stato anche il rigore sbagliato. Leo è sempre più scuro in volto, corrucciato. Anche durante l’inno. È il riflesso di un calciatore tutt’altro che sereno, con un macigno sulle spalle portato da quel Mondiale del 2010 dove non riuscirà nemmeno a fare un gol. Lì inizia ad aprirsi un bivio, quasi come una personalità che si doppia, Barcellona e Nazionale. Cosa c’è di così diverso? In blaugrana Leo continua a collezionare trofei. 2010 Liga, 2011 doblete con nuova Champions. 2012 Coppa dl Re, dove arriverà poi il quarto Pallone d’Oro consecutivo. Messi non ha rivali, e i suoi compleanni sono sempre una favola per lui, con quel sorriso larghissimo dato da tutti quei trionfi. Anche nel 2014 la strada sembra quella giusta. In Brasile Messi compie 27 anni dopo aver vinto le prime due del girone contro Bosnia e Iran, segnando un gol a partita. Con Sabella arriverà fino alla finale, persa, senza incidere e senza segnare, con un gol Mondiale che manca tuttora dalla doppietta segnata due giorni dopo il compleanno, guarda caso proprio contro quella Nigeria che per Leo sarà il “dentro o fuori” di un’intera carriera con la maglia Argentina addosso. E durante la Copa America? Stessi festeggiamenti felici per Leo. Che nel 2015 ha già passato il girone segnando un gol. Mentre nell’edizione del centenario festeggia il 24 giugno 2017 i 30 anni tondi tondi con già il biglietto della finalissima in tasca, conquistato da trascinatore. Tutte vinte nel percorso, alcune stravinte, e Leo di gol ne ha fatti addirittura cinque in quattro partite. Che feste quelle di Messi in questi anni, salvo poi quei finali da incubo. Sempre una candelina in più e una strada piena di soddisfazioni. A Bronnicy nel ritiro albiceleste quest’anno niente festa. Solo qualche sorriso. Probabilmente a denti stretti. Perché calcisticamente parlando è il suo compleanno più brutto, e la vera sorpresa questa volta dovrà davvero farla lui. A tutta l’Argentina. A tutto il suo popolo. Una volta per tutte.

Fonte: Sky

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