ROMA – “Abbiamo bisogno di un po’ di tempo, ma dobbiamo essere veloci perché dobbiamo qualificarci agli Europei, e poi agli Europei ce la giocheremo perché l’Italia deve giocare sempre per il massimo dei risultati”. Roberto Mancini, ospite di “Tiki Taka Russia” su Italia 1, sa che la strada da percorrere è lunga per rivedere una Nazionale ai vertici, ma Euro2020 non è così lontano e gli azzurri devono correre per non rischiare un’altra estate da spettatori. “Sono abbastanza positivo, non credo che siamo tanto lontani – continua il ct azzurro – C’è bisogno di lavorare, i ragazzi devono crescere e nessuno di noi può dire quanto potranno migliorare nel giro di uno, due o tre anni. Magari può emergere un fuoriclasse in grado di cambiare la partita. Prendete la Francia: Mbappé fino a un anno e mezzo fa non era nessuno, Dembelé sei mesi fa era un giocatore normale. In un anno i giocatori possono migliorare tantissimo”. E questo vale anche per Mario Balotelli. “Erano 4 anni che non lo vedevo, mi sembra sia maturato come persona. Le qualità tecniche non si discutono, dipende molto da lui. Negli ultimi due anni al Nizza ha fatto molto bene, è ancora giovane e può fare ancora tutto. Ha le qualità per giocare con tutti, con Immobile, Insigne, Chiesa, Zaza, Belotti”.
In Russia, intanto, si gioca un Mondiale dove, a vedere quello che sta succedendo, anche l’Italia avrebbe potuto dire la sua. “Il Mondiale è sempre aperto, specie per una nazionale come l’Italia che ha un background straordinario – conferma il tecnico jesino – Quando sei lì le cose possono cambiare. L’Italia ha vinto nel 1982 e nel 2006 senza partire con i favori del pronostico. Finora tutte faticano più del previsto, nessuna vuole perdere. Credo che la favorita sia il Brasile, poi la Spagna potrebbe arrivare in finale ma oggi è difficile giudicare. Finora si sono viste partite equilibrate, con le squadre che si chiudono davanti alle grandi. Non a caso la partita più bella e con più gol, è stata Portogallo-Spagna”. Tornando a parlare della Nazionale e di queste sue prime settimana in azzurro, il Mancio confessa: “C’è emozione, rappresenti il tuo Paese. Per un tecnico è la massima aspirazione allenare la propria Nazionale. Non capita a tutti e non capita tutti i giorni, è la cosa che desideravo di più e spero di riprendermi con gli interessi quello che non ho avuto da giocatore”. Fonte: Repubblica.it
Nazionale, Mancini: “La squadra ha bisogno di crescere, ma dobbiamo essere veloci”
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