Dopo quel giorno, Djordjevic sparirà dai radar della Lazio. Lentamente, senza far rumore, dimenticato dai quei tifosi che un tempo lo osannavano. Impossibile non farlo dopo un esordio con tripletta: 32 presenze e 6 reti nel secondo anno, 3 guizzi in Europa e un rigore inuile nel derby con la Roma. Poca considerazione. Con Inzaghi, invece, va anche peggio, ma non per colpa sua. Immobile esplode e segna a raffica, a Djordjvic restano le briciole: 17 presenze senza reti in campionato, un gol in Coppa Italia. E’ successo tutto due anni fa. Doveva partire, ma quella rete convince Inzaghi a puntare su di lui: “Sì, Djordjevic resta”. Sarà l’ultimo gol segnato con la Lazio, era il 17 gennaio del 2017. E in quella Coppa Italia che due anni prima, in finale, gli aveva negato la più grande gioia della sua carriera. Poi? L’ultima stagione l’ha vissuta da fuori rosa, nessuna presenza e nessuna panchina. Si è allenato a Formello insieme a Marchetti (oggi al Genoa), aspettando la fine del contratto. Ah, per tornare al suo ultimo gol in Serie A bisogna tornare addiritura al 24 aprile 2016, un colpo di testa nella sconfitta per 2-1 contro la Sampdoria. L’inizio della crisi, mistica e tattica, di un attaccante che oggi inizia il suo secondo tempo del tutto personale. Pieno di rabbia e orgoglio, scacciando via i fantasmi. E il rumore di due pali che si scheggiano.
Fonte: SkySport