Crespo: “Messi non è Maradona, non vince da solo”
Sicuramente non l’aveva immaginato così l’esordio Mondiale Lionel Messi, capitano e leader tecnico dell’Argentina di Sampaoli. Albiceleste fermata sull’1-1 dall’Islanda, con il numero 10 protagonista in negativo con un errore dal dischetto. Immediato il confronto con il rivale di sempre, Cristiano Ronaldo, trascinatore assoluto del Portogallo la sera prima con una tripletta, e ovviamente con Diego Armando Maradona, l’ultimo ad aver regalato agli argentini la gioia Mondiale. E’ Lionel Messi il vero erede del ‘Pibe de Oro’? Hernan Crespo è sicuro della risposta: “Messi non è mica Maradona, da solo non vince un Mondiale – ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport – Questo devono capirlo prima di tutto gli argentini e poi anche i suoi compagni di squadra. Lui è un fenomeno se viene messo nelle giuste condizioni, come accade nel Barcellona, altrimenti anche lui fa fatica. Ma contro l’Islanda chi lo ha aiutato? Di Maria non ha saltato una volta l’avversario e i centrocampisti non l’hanno supportato. L’Argentina non gioca da squadra, tutti aspettano il numero di Messi ma non è possibile affidarsi a un solo giocatore. Cristiano Ronaldo? Lui gioca da solo, corre, ha fisico e segna. Messi, per essere Messi, ha bisogno di una squadra. Se mettete Messi nel Portogallo farebbe numeri pazzeschi in contropiede. Leo, da solo, non vince il Mondiale come ha fatto Maradona nel 1986. Al massimo ne può saltare uno o due, Diego ne dribblava cinque, di nemici, contro l’Inghilterra. Chiara la differenza?”.
“L’Argentina ha tanti problemi da risolvere”
Poi, Hernan Crespo, parla dell’Argentina e del cammino ai Mondiali: “Forse il pareggio con l’Islanda non se l’aspettava chi non ha mai visto l’Argentina – prosegue – Io l’avevo vista, sapevo ci fossero tante cose da sistemare. Speriamo che Sampaoli intervenga. Come risollevarsi ed esaltare Messi? Intanto cercherei di costruire una manovra che porti Messi all’uno contro uno. Allora sì che Leo diventa devastante. Invece le partite dell’Argentina hanno sempre lo stesso copione: Messi contro tutti e i suoi compagni che lo guardano. Contro l’Islanda Messi merita 5, gli avrei dato un 6 se avesse segnato il rigore. Mi aspetto di più da lui, ma il discorso si allarga”.
Fonte: SkySport