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Laurentiis: ”Sarri? Non potevo aspettarlo. Ancelotti non ci usa per andare altrove”

Passato, presente e futuro. Aurelio De Laurentiis fa il punto sulla situazione del Napoli, reduce da un agrodolce secondo posto in campionato e dal clamoroso ribaltone in panchina, con l’addio di Maurizio Sarri. “Ora c’è Carlo Ancelotti e faremo insieme tutto quello che serve per rinforzare il Napoli”, assicura il presidente azzurro a margine di “Generazione Var”, organizzato dall’Università Federico II. “Stiamo facendo dei ragionamenti a 360 gradi per rilanciare la sfida e saremo pronti. L’addio di Sarri? L’ho detto dopo il Crotone, il tempo era scaduto. Non potevo stare ancora a sua disposizione, ho voltato pagina e ho preso Ancelotti”.
Una scelta per molti versi inaspettata: “Ancelotti ha vinto dappertutto e quindi non ha questa smania, se viene da noi vuol dire che Napoli gli piace, così come io, i giocatori e la società. Vuol dire che lo convinciamo e a me questa è la cosa che mi convince più di ogni altra cosa, non dà l’impressione di usare il Napoli per poi andare da qualche altra parte. Con Ancelotti ci siamo sentiti varie volte negli anni, mi ha sempre dato un senso di imparzialità e serenità, quando mi chiedeva qualche calciatore per le sue squadre non insisteva, capiva con dolcezza e serenità le mie ragioni, non come Conte che mi chiamava sempre”, ha spiegato ancora De Laurentiis.
Il presidente del Napoli ha parlato anche di mercato e in particolare delle voci che vogliono gli azzurri sulle tracce di Balotelli: “Non lo ho abbiamo preso in considerazione nonostante sia un bravissimo giocatore e straordinario attaccante. Noi dobbiamo prima di tutto capire con Ancelotti, durante il ritiro quali sono le possibilità del nostro gruppo esistente. Sono tanti i nostri calciatori in attacco. Sarebbe un torto a chi, con la fede, si è lasciato acquistare per il Napoli e magari non ha ancora mai giocato. Far credere che l’attacco sia una nostra priorità è un errore, abbiamo altre priorità”. Chiaro anche su Hamsik che ha manifestato il desiderio di una nuova sfida: “Con Marek ci siamo visti e gli ho detto: ‘Dove vai? Questa è casa tua’. Poi se vuole andare via io non faccio sconti, ma per rispetto ai tifosi. Insigne? Lui è un simbolo dell’essere napoletano e a volte si dimentica come sia difficile per i napoletani giocare a Napoli”.

fonte: Repubblica.it

 

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