Cassano contro Stramaccioni: “Non è onesto, con lui è stato giusto arrivare alle mani”
MILANO – Quando Antonio Cassano parla, non dice mai cose banali. E se al talento barese viene chiesto chi è la persona peggiore che ha incontrato durante la sua carriera, non ha dubbi: “Ne ho incontrate tante, ma direi Stramaccioni. Non è stata una persona onesta e leale. Ti diceva una cosa davanti e tante altre dietro. Difficilmente sono arrivato alle mani con qualcuno, però con lui era giusto arrivare a tanto. Era una persona che non mi piaceva e continua a non piacermi, e non mi piacerà mai. Perché se una persona nasce quadra non può morire tonda”, ha detto sul suo tecnico ai tempi dell’Inter in un’intervista a Sky Sport per l’appuntamento ‘I Signori del Calcio’.
“GARRONE IL MIGLIORE, MI EMOZIONO A PARLARE DI LUI” – “La persona migliore? Il presidente Garrone. Ancora oggi, a distanza di tanto tempo, mi emoziono sempre a parlare di lui, perché era una persona introvabile nel mondo del calcio, onesto, perbene, educato, generoso, rispettoso: aveva tutte le doti di un uomo perfetto. E mi voleva bene come un padre. Mi sono legato tremendamente a lui, che vedevo come il padre che non avevo mai avuto. Lui mi dava tutte le attenzioni, qualsiasi cosa avessi bisogno, mi dava consigli. L’errore più grande della mia vita è stato mancargli di rispetto, anche se poi ho chiarito”.
L’INFANZIA DIFFICILE TRA CALCIO E CRIMINALITA’ – L’ex calciatore pugliese ha ricordato poi il periodo della sua infanzia. “È stata difficilissima perché non potevo mangiare, non avevamo soldi per andare avanti. Poi nascere a Bari nei vicoli è sempre complicato, puoi prendere strade sbagliate. Io mi reputo un ragazzo molto intelligente, perché sono arrivato ad un punto e mi sono detto che dovevo dedicare la mia vita solo al calcio, non ho mai bevuto né mi sono drogato – ha aggiunto – C’è stato un bivio? Fino a 17 anni c’è sempre stato il pericolo che potessi dire dall’oggi al domani: ‘Non faccio il calciatore, non guadagno niente, mi son stancato, prendo un’altra strada’”.
“HO SFRUTTATO LE MIE DOTI PER MIA MAMMA” – “Il percorso pericoloso era sempre lì: fino a che non diventi professionista e guadagni dei soldi, ti viene da andare a guadagnare qualche soldo facile. Da quel punto di vista sono sempre stato a modo, andando dritto per la mia strada. La mia idea è sempre stata di dare una soddisfazione a mia mamma che ha fatto tutto per me e fare il calciatore. Avevo qualità incredibili e ho sfruttato la mia dote. Ho sempre voluto fare il calciatore, far stare bene mia mamma, star bene io, senza darle un’altra grande delusione, perché ne abbiamo avute tante”.
L’ASSENZA DEL PADRE – A proposito dell’assenza di una figura paterna durante la propria vita, Cassano ha rivelato che “la cosa che posso dire è che se cresci con entrambi i genitori cresci meglio, questa è la realtà dei fatti. Io ho avuto una grande fortuna, quella di avere una mamma eccezionale che ha fatto sia da madre sia da padre, ma la figura del padre mi è mancata negli anni. Devo ringraziarlo perché con mia mamma mi hanno messo al mondo, però più di questo non posso dire perché io e mia mamma ci siamo rimasti talmente male, abbiamo sofferto tanto per la sua assenza”, ha concluso l’ex calciatore di Sampdoria, Roma e Real Madrid.
Fonte: Repubblica.it