Discorso da brividi di Alessandro Lucarelli durante la festa promozione del Parma che si è svolta allo stadio Tardini. Il capitano, simbolo della triplo salto dalla D alla A, ha annunciato l’addio tra la commozione di compagni e tifosi: “Non potevo desiderare niente di meglio per dirvi una cosa: dopo la promozione ho pensato a lungo se continuare o meno, ho dato tutto me stesso per dieci anni, a volte anche di più. Ora che siamo in A il mio obiettivo e il vostro lo abbiamo raggiunto. Giocheremo in stadi che hanno fatto la storia, ma questa l’ho già scritta con voi e non ho bisogno di rigiocarci. La promessa che vi avevo tre anni fa l’ho mantenuta. Adesso ho paura di non essere più un grado di essere un punto di riferimento per i compagni. Adesso non ne ho più la certezza. A Spezia, dopo il fischio finale, sono corso sotto di voi. Adesso correte qui e abbracciatemi in questa nuova vita quella di Spezia deve essere l’ultima immagine da calciatore, non c’è momento che mi renda più orgoglioso. Continuerò a far parte del Parma, vediamo in che vesti. Sono orgoglioso di aver fatto parte di questa storia, di essere stato uno di voi, il vostro Capitano. Grazie!”
Lucarelli in precedenza aveva ripercorso le tappe della sua avventura al Parma: “Mi avete conosciuto come calciatore dopo aver fatto lo stesso come uomo. Abbiamo vissuto momenti difficili e ci siamo sempre rialzati. Per voi sono diventato un amico, un simbolo della rinascita, un capitano. La mia vita da calciatore qui a Parma si può dividere in due fasi. Nella prima ho giocato in A e in Europa. Nella seconda, con tutto quello che è successo, ho ricominciato da zero. Per voi da Lucarelli sono diventato Ale. Nella sofferenza siamo diventati una cosa sola, io sono diventato vostro, voi miei. Abbiamo vissuto insieme tanti momenti difficili ma ci siamo sempre rialzati, perchè fa parte del nostro dna. Nei playoff dello scorso anno mi sono rotto le costole ma nessuno ha potuto fermarmi. Quest’anno il menisco ma dopo 23 giorni ero a combattere con i miei compagni. Dopo il fallimento sono morto con il Parma e con il Parma sono rinato. Siamo sempre tornati vincitori, grazie alla nostra forza, al gruppo. Il boato di quel venerdì sera non lo dimenticherò mai, in quel momento eravamo una cosa sola”
Fonte: SkySport