Venezia, fissata amichevole con la Triestina
Niente playoff questo weekend. Niente partite, niente Cittadella-Bari e niente Venezia-Perugia, tra le sfide più attese. Inzaghi contro Nesta rimandato. A causa del deferimento del Bari (2 punti di penalizzazione ed inibizione per Giancaspro) la partita è slittata al 3 giugno. Tuttavia, i ragazzi di Inzaghi avranno modo di allenarsi in vista del prossimo impegno, fissata un’amichevole contro la Triestina per sabato 26. La gara, salvo comunicazioni dell’ultimo minuto, verrà giocata a porte chiuse. Un’occasione in più per gli uomini di Inzaghi di testare la squadra in vista del Perugia. Match tra Campioni del Mondo.
Il duro comunicato del Venezia
Il Venezia non ci sta. Ha alzato la voce. I playoff dovevano giocarsi il weekend tra il 26 e il 27 maggio, ma a causa di quanto successo al Bari si giocherà la prossima settimana. Attraverso un duro comunicato, il Venezia ha voluto dire la sua, visibilmente infastidita: “La decisione di posticipare i playoff di serie B, annunciata due giorni prima della prima partita dei playoff, è assurda, un ulteriore autogol commesso da quello che un tempo era il movimento calcistico più importante del mondo”. Il patron Tacopina continua, esprimendo il suo disappunto per quanto accaduto: “Non esiste alcun scenario che possa giustificare una decisione del genere. Mentre il Cittadella ha tutti i diritti di sentirsi leso, il deferimento del Bari era conosciuto da 2 mesi. Sapendo che qualsiasi decisione sul Bari avrebbe avuto un impatto sulla classifica finale e sull’inizio dei playoff, questa decisione, in qualsiasi scenario sano e professionale, doveva essere presa prima del termine della stagione regolare”.
“Il calcio italiano è pieno di zone d’ombra”
E ancora, continua Tacopina: “Cosa dovremmo dire ai nostri tifosi che domenica si aspettavano di essere allo stadio per vedere i preliminari di playoff poi posticipati? Nel calcio italiano ci sono delle zone d’ombra che creano danni reputazionali duraturi, e da cui sembra non si riesca ad uscire. Si fa sempre un passo avanti e due indietro. Ovviamente il problema di fondo di tutto questo è assicurarsi che tutte le squadre siano obbligate a seguire lo stesso insieme di regole e le leghe devono garantire che tutte le squadre, anche nelle divisioni inferiori del calcio italiano, seguano di fatto quelle regole”.
Fonte: SkySport