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Lazio, di nuovo a Marienfeld dal 4 all’11 agosto

Dopo Auronzo di Cadore, di nuovo in Germania. A Marienfeld. La Lazio tornerà nuovamente lì, dopo la preparazione del 2014 con Stefano Pioli. L’anno scorso l’Austria, stavolta la Germania. Per il dopo-Auronzo i biancocelesti scelgono un altro luogo isolato, dove poter preparare al meglio la stagione che verrà: prima il mancato ingresso in Champions League, ora la ricostruzione. Ripartire con un obiettivo fisso, quello di migliorare la rosa e i risultati di quest’anno (quinto posto e vittoria in Supercoppa). 

Fissata un’amichevole con l’Hannover 

Già fissati i primi test: Triestina, la classica con la Spal e infine l’Hannover, già sfidato nel 2014 sotto la gestione di Pioli (sconfitta per 3-1, segnò Ledesma su calcio di rigore). Il ritiro – salvo modifiche dell’ultim’ora – dovrebbe svolgersi dal 4 all’11 agosto, mentre i biancocelesti saranno ad Auronzo dal 15 al 28 luglio. Prima le visite mediche di rito, poi la partenza per le Dolomiti e infine la Germania. Pronti per la prima giornata di campionato.

Tare: “Io, cresciuto grazie alla Lazio e a Lotito”

In un’intervista concessa in patria su RHTS, il ds Igli Tare ha parlato a tutto tondo della Lazio e della sua professione di direttore sportivo. Gli inizi, gli affari, i ricordi di calciatore, ma soprattutto il suo rapporto con il mondo biancoceleste: “Mi sono formato in questo club, sia come calciatore che come uomo, il rapporto che ho avuto con la squadra e il presidente Lotito è stato ottimo, fino alla pazza proposta di ds!”. Tare racconta il giorno in cui passò dal campo alla scrivania: “Sapevo di non essere ancora formato per svolgere quella professione e reputavo l’idea pazzesca. Non c’è nessuna logica nel diventare direttore del club. Ricordo le parole di Lotito, mi disse: “Ti offro la possibilità di uscire da questa porta per riflettere e tornare da direttore di un grande club. Sta a te la decisione, sei ancora un ragazzo inesperto, ma spero che mi ricompenserai”. Le sfide mi hanno sempre attratto”. Qual è il segreto di Tare? “Dedicare tutto te stesso. La mia fortuna è rappresentata dalla famiglia, mi fa sentire libero dalle pressioni extra lavorative. Durante le vacanze devo essere libero di lavorare per il mercato. Questi sono i dettagli che fanno la differenza. La famiglia nella maggior parte dei casi è un grosso ostacolo alla carriera di un giocatore”. Molto modesto, Tare :”La semplicità aiuta. Più si è semplici, più è facile analizzare il lavoro”. Sei lingue parlate: “Meglio il tedesco, dato che mia moglie è tedesca”. 

Fonte: SkySport

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