La finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool si avvicina. Solo quattro giorni e le due squadre si daranno battaglia in quel di Kiev. Nel frattempo vengono fuori le voci e le emozioni di coloro che saranno protagonisti in campo e in panchina, a partire dall’allenatore dei Blancos, Zinedine Zidane, a caccia del terzo successo consecutivo. “Non c’è un momento particolare di questi anni per cui io mi senta orgoglioso – ha detto Zizou nell’Open Media Day riservato al club spagnolo -. Lo sono ogni giorno, per quello che riusciamo a fare, anche quando abbiamo delle difficoltà. I miei ragazzi hanno sempre il desiderio di far bene e migliorarsi. Abbiamo la possibilità di giocare la terza finale e qualcuno ha detto che il Liverpool potrebbe avere più fame di noi, ma come si può dire una cosa del genere? Sicuramente la squadra di Klopp ha le sue ambizioni, così come le abbiamo noi, ma non potete dirmi che saremo meno affamati di loro. Siamo il Real e in questo club non ci si accontenta mai, si punta sempre più in alto. Non credo siamo uguali ai Reds, giochiamo in modo diverso, ma loro meritano quanto noi questa finale. Il mio compito è quello di preparare bene la partita, come sempre, provando a sfruttare le carenze dell’avversario con le nostre armi. Già essere arrivati in finale dopo averne vinto due di fila è incredibile, ora abbiamo la possibilità di giocarcela per la terza volta e saremo più agguerriti che mai. In questo caso l’esperienza non conta. Meglio Salah o Ronaldo? Parlo solo dei miei giocatori, certamente è sempre meglio avere Cristiano perché è il migliore e lo dimostra ogni anno. Loro hanno disputato una grande stagione, non solo in Champions. Sono una bella squadra, possono metterti in difficoltà in qualsiasi momento e lo sappiamo. Non ci aspettiamo sorprese, siamo consapevoli delle difficoltà. Qual è il confine tra il successo e il fallimento? Il fallimento per me è restare a casa fuori dalla Coppa. A Madrid si vuole vincere tutto, ma non sempre è possibile. Se riesci a creare l’illusione non vi è fallimento, se invece non lo fai hai fallito. Nella vita ci sono alti e bassi, ma per me ciò che conta è quello che io vivo giorno per giorno. Io sono sempre positivo, è una qualità che mi hanno insegnato i miei genitori. Se sono il miglior allenatore? Non tatticamente, ma siete voi a giudicare e non io. Certamente la passione non mi manca”.
“La forza di questa squadra è il gruppo”
Zidane si è soffermato poi sui singoli, ribadendo però l’importanza del gruppo: “La verità è che se non tutti vanno d’accordo è difficile conquistare la vittoria – ha spiegato il francese -. Il talento non basta, a quello va aggiunto il lavoro quotidiano. Certamente il nostro è un gruppo che funziona bene. Quest’anno ho utilizzato meno la BBC? Ho 25 giocatori a disposizione e tutti devono avere un’opportunità, altrimenti quello che dico a loro non serve a nulla. Questo non vuol dire che quei tre non giocheranno di nuovo insieme, ma al momento non ho intenzione di dire chi scenderà in campo. Bale ha giocato bene, segnato gol e avuto continuità, soprattutto in allenamento. Gli automatismi tra Ronaldo e Benzema funzionano perché hanno un gruppo solido alle spalle. Ci lavoriamo ogni giorno e voglio sottolinearlo perché ci sono grandi giocatori che non giocheranno la finale. A volte mi fa male la testa prima della partita perché vorrei farli giocare tutti, ma chi resta in panchina sa che può entrare e fare la differenza. Per questo non comunico mai ai miei con grande anticipo chi giocherà, altrimenti ucciderei psicologicamente chi rimane fuori. Cristiano non si innervosisce se non segna, perché sa che la volta successiva poi farà altri due e tre gol. Per questo è il migliore. Ci sono giocatori che avvertono la pressone e chi si carica dopo le critiche”. Infine l’allenatore del Real ha dato un giudizio sul suo collega e avversario di sabato: “Non conosco Klopp – ha concluso Zidane -, ma il suo lavoro è stato formidabile. Lo ha dimostrato già a Dortmund e ora anche a Liverpool”.
Fonte: SkySport