ROMA – Non sarà facile in Italia arrivare alla favola del “Les Herbiers”, la squadra di terza categoria che ieri sera si è giocata la finale di Coppa di Francia, perdendo solo due a zero contro il Paris Saint Germain. Ma di sicuro la Coppa Italia in futuro sarà più ricca e più ambita. Merito della Lega di serie A e merito pure della Rai di Mario Orfeo che, a sorpresa, ha offerto il 60 per cento in più del passato, 35 milioni contro 22,7 del precedente contratto, sbaragliando così la concorrenza di Mediaset. Dalla prossima stagione chi si aggiudicherà la finale del trofeo nazionale metterà in cassa circa 8 milioni, quasi come una finale di Europa League (ex Coppa Uefa) che per i nostri club sembra diventata quasi un miraggio. La Coppa Italia invece è lì.
La Lega ha fatto la sua parte: la finale unica è stata introdotta dal 2007-2008, e si gioca a Roma anche perché è la Coppa del Presidente della Repubblica (sovente presente alla finale). Inoltre le prime otto del campionato, vale a dire le otto teste di serie, entrano in gioco solamente a partire dagli ottavi di finale ma dalla prossima stagione, e per un triennio, ecco la novità che potrebbe rendere il torneo ancora più equilibrato: sorteggio integrale per tutte le squadre di Serie A quando si incontrano fra di loro. Il motivo è anche tecnico: sui campi di serie A c’è la Var. Ma l’intento, come ha spiegato il commissario Giovanni Malagò, è soprattutto quello di “andare incontro alle società meno blasonate in quanto non ci sarà il turno in casa delle teste di serie, ma affronteremo un sorteggio integrale fra tutte le società di Serie A”. Non siamo ancora al modello inglese della “Fa Cup” ma è un bel passo avanti. Insomma la Lega, a volte criticata, ha dimostrato di sapersi adeguare ai tempi.
La Rai, adesso. Ha mantenuto i diritti della Coppa Italia che garantisce ottimi ascolti, almeno una decina in prima serata: la finale di ieri sera tra Juve e Milan ha conquistato il 39,2 percento di share con 10 milioni 583mila telespettatori. Un record. Mario Orfeo, dg di viale Mazzini, non si è lasciato sfuggire il trofeo nazionale dopo che la Rai aveva perso il Mondiale di calcio (finito a Mediaset) e la Formula 1 (esclusiva Sky). I soldi in più pagati dalla Rai per il prossimo triennio consentiranno alla Lega di A di poter alzare il montepremi della Coppa Italia, torneo che sarà sempre più ambito dai club (solo De Laurentiis lo contesta). La vittoria in finale della scorsa stagione ha visto il premio fisso assegnato alla vincitrice (confermato anche per quest’anno) alzarsi a 3,9 milioni di euro (2,5 milioni alla finalista perdente), più una divisione dell’incasso dei biglietti venduti (45 per cento ai due club, 10 alla Lega per l’organizzazione) e 1,5 milioni garantiti per la partecipazione alla Supercoppa (ma solo se gioca all’estero, altrimenti ci si spartisce l’incasso). In futuro, secondo le proiezioni, si salirà molto come cifra che andrà alle squadre. Dipende molto da quanto la Lega incasserà dai diritti esteri, dove adesso si va a trattativa privata: la speranza è di arrivare intorno ai 25 milioni che uniti a quelli domestici porterebbero il tesoretto a 60 milioni. Una finale di Coppa Italia potrebbe quindi arrivare a valere 7-8 milioni, compreso l’incasso, avvicinando ad una finale di Europa League (circa una decina di milioni). Un bel colpo per i nostri club e per un calcio che cerca sempre più di risalire la china.
Fonte: Repubblica.it