13ª Coppa Italia della storia in bacheca, la 4ª consecutiva della gestione Allegri: la Juventus festeggia ancora all’Olimpico di Roma. Schiacciato questa volta il Milan, crollato nel secondo tempo sotto i colpi di Benatia, Douglas Costa e Dybala. Ennesima gioia per i bianconeri, pronti adesso a mettere il sigillo sul settimo campionato: “Abbiamo vinto il primo trofeo – ha raccontato Massimiliano Allegri al termine del match – I ragazzi hanno fatto una partita straordinaria, meritando la vittoria, senza nulla togliere al Milan che ha fatto un buon primo tempo. Avevo detto ai ragazzi di regalarsi questa serata per loro, dopo che hanno dato tanto a tifosi, società e staff. È una vittoria per loro e dimostrazione che se giocano seriamente è dura per tutti. Abbiamo scritto un pezzo di storia della Juventus. Complimenti ai ragazzi e alla società, saranno sette campionati. Sono state fatte grandi Champions: godiamoci il momento”. Juve capace di cambiare ritmo in un attimo: “Ci vuole molta calma quando si giocano le partite. Dopo abbiamo trovato più spazi e poi la qualità tecnica viene fuori. Mandzukic per Higuain? Gonzalo non l’ha presa bene, ma è normale. Serviva peso davanti, Gonzalo poteva entrare prima ed entra meglio di Mandzukic che in corsa è un disastro. Higuain è stato decisivo, ha fatto il gol a Milano che può decidere tutto”.
“Ora creare nuovi stimoli, questa squadra può ancora crescere”
Inevitabile già proiettarsi al futuro: “Limiti se resto? Non è questione di limiti, bisogna creare stimoli, motivazioni e stimoli oltre i risultati. Tutto si riduce al risultato finale, giustamente. La Juventus dal 1987 al 1994 vinse solo una Coppa Italia e una Coppa UEFA, poi c’è stato Lippi, poi Capello… Ma per anni la Juve non ha vinto: bisogna essere competitivi. Mi fa ridere sentir dire che è scontato vincere, non c’è nulla di scontato. Ci sono momenti da gestire, il calcio è imponderabile. Ridurlo a uno schema ripetitivo è inutile”. Sul ciclo bianconero: “Questa squadra deve crescere. Quando sono arrivato c’era la paura nel non passare il turno di Champions. Ci ingarbugliamo con discorsi strani, il calcio è semplice: attacchi e difendi. Ci sono momenti dove rendi di più, altri di meno e devi stimolare. Parlate di tattica, ma bisogna insegnarla e farla capire ai nuovi allenatori. Il calcio non è solo teoria. Sono fortunato ad essere cresciuto con Galeone, il calcio è aperto, sembro uno che viene dalla luna. Se sono alla fine della costruzione? Bisogna vincere il campionato e poi combatteremo per il prossimo campionato. La gente è permalosa, non parlo più, non vuole capire che nel calcio ci sono imprevisti, come nel Monopoli. Ma sbaglierò, si parla tutti con lo stampino e nello stesso modo. Ho molta pazienza, ma vi aspetto tutti al varco”, ha concluso con qualche polemica Allegri.
Fonte: SkySport