Volpe: “Sono orgoglioso, daremo l’anima”
Con grinta e carattere: Gennaro Volpe vuole portare la Virtus Entella alla salvezza. Esonerato Aglietti, toccherà proprio all’ex centrocampista biancazzurro a guidare la squadra nelle ultime due gare della stagione: “Non ho idee. In questo momento, l’ho detto anche ai ragazzi, non bisogna pensare ma agire – ha esordito nella conferenza stampa di presentazione – C’è da rimboccarsi le maniche, è stata un’annata con troppi bassi e pochi alti. Io questo momento me lo immaginavo fra quattro, cinque anni. È una opportunità che mi rende orgoglioso, perché è un attestato di fiducia Provo a fare tutto quello che si può fare per raggiungere insieme a tutti un’impresa. Credo però che la cosa più importante è che tutto dipende da noi. Abbiamo due carte da giocare e ce le giocheremo al massimo. Io ci credo, questa cosa l’ho trasmessa alla squadra ma ora alle parole si deve passare ai fatti. Non ci sono più alibi, i ragazzi hanno questa responsabilità di difendere una categoria importante per l’intera città di Chiavari”. Sulle idee tattiche: “Non ho la bacchetta magica, devo fare le cose nel più semplice possibile. Sabato servirà l’atteggiamento, la voglia di sbranare l’avversario. Ho detto ai giocatori di avere il sangue agli occhi già nel sottopassaggio”.
“Col Frosinone sputeremo sangue”
Sul rapporto con la squadra: “A tutti è sembrata strana la mia presenza da allenatore – ha continuato – Ed è proprio a loro che ho chiesto una mano proprio per il rapporto che avevo e che ho per trainare un gruppo ad un traguardo che porterebbe benefici ad ognuno di loro”. Sabato il Frosinone: “Non ci possiamo permettere di pensare a questo. Col senno di poi anche a Salerno serviva il pari. Il fattore Comunale deve incidere, è sempre stato il nostro campo e deve essere la nostra forza. Dobbiamo sfruttare al massimo il fattore campo”. Poi un appello finale ai tifosi:”Capisco il malumore. Faccio un appello alla città per riempire lo stadio e sostenere la squadra. Difendere questo patrimonio per la città. Vorrei vedere per una volta lo stadio gremito che sostiene dal primo all’ultimo la squadra. Ci metto la faccia io, vorrei che la squadra sputi sangue in campo, sennò glielo faccio sputare io alla fine. Vorrei lo stadio pieno che inciti questi ragazzi che, è vero, hanno reso meno di quanto ci si aspettava, ma non è il momento di sapere ciò che è fatto male o bene. Ora non importa niente. Abbiamo bisogno di una città intera che ci venga a sostenere. È una partita troppo determinante per il futuro di tante persone”, ha concluso.
Fonte: SkySport