Juventus, anche le ragazze vogliono lo scudetto
ROMA – I ragazzi lo scudetto lo hanno in pugno ormai, le ragazze dovranno ancora fare due sforzi, o forse solo uno. La Juventus di Buffon, Higuain e c. sta per festeggiare il settimo titolo consecutivo, la Juventus Women di Sara Gama vorrebbe tanto mettere le mani sul primo. “E pensare che nel luglio scorso non c’era nulla…”, sorride Stefano Braghin che il presidente Andrea Agnelli ha messo a capo del progetto del calcio femminile.
E’ vero, la scorsa estate non c’era nulla: la Juve ha acquistato il titolo dal Cuneo e si è iscritta per la prima volta al campionato di serie A. Adesso, ad un turno dal termine, è prima in classifica alla pari col Brescia. Sabato le bianconere giocano in casa, a Vinovo, contro il Tavagnacco, terzo in classifica e che già le aveva fatte soffrire all’andata. Le lombarde vanno in casa del Verona, nobile decaduta. Probabile vincano entrambe: in questo caso è previsto lo spareggio, dove e quando non si sa (deciderà la Lega Dilettanti). Le ragazze del pallone sono dilettanti, in Italia. In altre Nazioni no. Quindi, da noi ingaggi zero, massimo un rimborso spese di 28.000 euro.
La serie A è composta da 12 squadre: per ora solo cinque (Juventus, Fiorentina, Empoli, Sassuolo e Chievo) sono emanazione dei club professionistici, ma presto potrebbero aggiungersi anche Roma, Inter e Milan. Quello che voleva l’ex presidente Carlo Tavecchio. ” E’ sotto gli occhi di tutti la potenzialità del calcio femminile” ha detto Damiano Tommasi, leader del sindacato calciatori-calciatrici.
La Juventus Women è nata dal nulla o quasi, come detto, la scorsa estate: un po’ di calciomercato, cinque straniere (comunitarie), una allenatrice (Rita Guarino) che veniva dallo staff azzurro ed era abituata a lavorare con le giovani. E poi, una struttura solida. Uno staff all’altezza. Agnelli a Natale ha regalato a tutte le ragazze una Fiat Cinquecento (in comodato d’uso), i rimborsi sono quelli previsti dai regolamenti ma la società aiuta le ragazze nell’affitto di casa con un contributo. “Sono bravissime – ci dice Braghin – sanno fare gruppo, sanno guardare avanti. Molte di loro studiano, tutte si allenano cinque giorni su sei. Poi, ci sono le partite, il campionato, la Coppa Italia e la prossima stagione anche la Champions (non si sa ancora su quale campo, ndr). In pochi anni sono stati fatti progressi eccezionali, ora abbiamo un vivaio di 113 ragazze, dai 9 ai 16 anni. E la crescita è sorprendente: se prima non potevamo competere con le migliori squadre europee, adesso, almeno a livello giovanile, siamo alla pari, o quasi. Nel giro di un paio di anni ci saremo”. Una curiosità: per ora non è previsto il premio scudetto. Ma Agnelli è generoso quando vince…
Fonte: Repubblica.it