Le 10 migliori partite dell’Arsenal di Wenger
Wenger non ha mai vinto nulla in Europa ma nel 2000, nella finale di Coppa UEFA giocata contro il Galatasaray, ci è andato vicino come non mai.
L’Arsenal era arrivato alla finale da grande favorito. Pochi giorni prima aveva chiuso la Premier League al secondo posto, non avendoci mai puntato realmente. Tutte le energie erano sulla coppa. È l’anno in cui l’Arsenal dispone per la prima volta della coppia Henry-Bergkamp, con alle spalle altre due grandi risorse offensive come Suker e Kanu. Accompagnati dall’imprendibile ala Overmars come fonte di gioco.
È stata una partita equilibrata, tra due squadre incapaci di dare continuità ai propri attacchi. Ci sono stati tanti tiri in porta ma poche reali occasioni da gol. Neanche la prospettiva del golden gol nei supplementari, oltre al fatto che il Galatasaray giocasse in 10 per l’espulsione di Hagi, ha cambiato il destino della gara in favore dell’Arsenal. Ai rigori gli errori di Suker e Vieira, uno sul palo e l’altro sulla traversa, decretano la sconfitta. È la prima grande delusione per Wenger, una delusione fortissima ma importante nel lungo periodo. L’estate successiva l’Arsenal rivoluzionerà la squadra: fuori Overmars, Petit e Suker, dentro Pirès e Wiltord. Due giocatori che saranno fondamentali per instaurare il ciclo vincente.
VS Manchester United, Premier League, 14 marzo 1998, 1-0
La prima grande partita di Wenger arriva nella primavera del suo secondo anno. Per la prima volta riesce a sconfiggere ad Old Trafford i rivali diretti, avviando la volata per il primo titolo, suggellato nella vittoria contro l’Everton per 4-0 a due giornate dal termine.
È un Arsenal ancora ibrido: la difesa è formata dai reduci dell’era Graham ed è abituata a stare bassa e a giocare in modo fisico. Davanti invece si intravedono già i crismi del wengerismo: la squadra vuole essere verticale e fisica a centrocampo, con Vieira e Petit centrali e Parlour esterno, ma anche tecnica nella coppia di attaccanti formata da Bergkamp e Anelka, supportati dall’Overmars nel migliore periodo della carriera, un giocatore che influenza enormemente il gioco partendo da ala sinistra. È Overmars a a segnare il gol della vittoria, che esprime la sua superiorità tecnica e atletica sulle difese della Premier League: da un lancio lungo ci sono due sponde, prima di Bergkamp e poi di Anelka. Overmars allora intercetta il pallone tagliando verso l’area e allungandoselo di testa, prima di cambiare passo e tirare in porta. È l’inizio della più importante rivalità della storia recente della competizione.
VS Manchester United, Premier League, 8 maggio 2002, 1-0
Wiltord con le ginocchia a terra e il braccio alzato è l’immagine dell’Arsenal che vince ad Old Trafford la sua seconda Premier League dell’era Wenger. Quattro anni dopo la prima volta, a casa del rivale diretto, ad una giornata dalla fine dopo una serie di 11 vittorie consecutive. Quell’Arsenal è la squadra più dominante dell’era Wenger, anche più degli Invincibili. Nonostante perda tre volte in stagione, a fronte delle stesse 26 vittorie dell’anno degli Invincibili, sprigiona un’incredibile forza offensiva. L’Arsenal segnerà in ogni partita, arrivando alla cifra di 79 gol totali.
Quel giorno vince ad Old Trafford senza neanche poter schierare il capitano Adams e, soprattutto, lo squalificato Henry. In campo però si vede la massima espressione dell’ideale calcistico di Wenger. La difesa è ancora quella storica, a cui però vanno sommati l’esplosione di Cole sulla fascia sinistra e l’arrivo in estate dal Tottenham di Sol Campbell, il miglior centrale inglese dell’epoca. Il centrocampo ora non è solo fisico e dinamico, ma anche tecnico grazie a giocatori come Ljungberg ed Edu, oltre ovviamente a un Pirès al picco della carriera.
La squadra ha un potenziale offensivo in transizione senza precedenti, con tutti giocatori che sono in grado di arrivare con un scambio veloce in porta. Davanti c’è sempre un giocatore bravo nell’ultimo passaggio, a cui viene affiancato uno veloce che attacca la profondità. L’Arsenal poteva puntare al pareggio facendo calcoli di classifica, ma invece ha realizzato una grande prova di forza. Il tutto quattro giorni giorni dopo aver vinto la seconda FA Cup per Wenger contro il Chelsea.
VS Tottenham, Premier League, 25 aprile 2004, 2-2
È difficile scegliere la migliore partita dell’Arsenal degli Invincibili. Si potrebbe scegliere “La battaglia di Old Trafford”, oppure la vittoria contro il Chelsea secondo in classifica a Stamford Bridge che ha portato alla volata finale. Quella che più di tutti però è rimasta nella memoria dei tifosi è forse il pareggio nel derby più sentito, contro il Tottenham, dove l’Arsenal ha matematicamente vinto la Premier League con 4 giornate d’anticipo, e lo ha fatto sul campo dei rivali più odiati.
Pur avendo a disposizione due risultati su tre, considerata la sconfitta del Chelsea contro il Newcastle poche ore prima, l’Arsenal aveva comunque pressione: alzare il trofeo in faccia ai rivali storici rappresentava il sogno più grande di ogni tifoso. L’Arsenal è passato in vantaggio subito con il capitano Vieira dopo un’azione simbolo del ciclo degli Invincibili: uno scambio in velocità tra Henry e Bergkamp che porta al cross al centro per l’inserimento di Vieira.
Sempre in verticale, stavolta con un tiro di Pirès, arriva anche il 2-0, poi decisivo per il risultato finale. Dopo un gol all’ora di gioco, il Tottenham segna ancora in pieno recupero con un rigore di Keane. Un gol che però serve a poco visto che non ferma i festeggiamenti dei giocatori sotto lo spicchio rosso. L’invincibilità è certificata all’ultima giornata in casa con la vittoria contro il Leicester grazie ai gol delle due stelle della squadra Henry e Vieira.
VS Barcellona, Champions League, 17 maggio 2006, 1-2
Fonte: Sky