Schemi o campioni? Il dilemma scudetto
Lo scudetto si vince con gli schemi o con i campioni? Il dilemma irrompe nella sera di Inter-Juventus, mentre la Juve appunto e il Napoli stanno giocandosi il campionato più equilibrato che si ricordi in Italia. Una splendida novità, quasi rivoluzionaria, primo atto di uno sport, il calcio, che deve a tutti i costi rinnovarsi per non rischiare il peggio. Grazie alla Juventus e al Napoli il movimento potrà essere accelerato, ma quella domanda minaccia di far deragliare il convoglio, simbolo virtuale di un’alleanza senza alleati.
La questione è nata per caso, innescata dall’umore non proprio ideale di Massimiliano Allegri, appena reduce dal grande spavento vissuto contro l’Inter. Una di quelle partite destinate a diventare mitiche nel ricordo di chi l’ha vista: gli ottantamila di San Siro e i milioni che l’hanno scelta in tivù, per interesse di tifoso o per puro piacere. Sbaglierebbe clamorosamente chi azzardasse una contrapposizione tra la Juve concreta di Allegri e il Napoli “Grande Bellezza” di Sarri. L’antagonismo lì è solo una questione di classifica, nonostante i continui riferimenti che l’allenatore in tuta fa ai budget juventini.
Soprattutto non è vero che Allegri non tenga in gran conto gli schemi: le squadre da lui allenate hanno sempre sfruttato la capacità di adattarsi alle necessità del momento. Non solo un sistema, ma tanti sistemi. È qui la differenza: la possibilità di praticare alternative, dipende dai giocatori che hai a disposizione. Più sono campioni, più rappresenteranno delle soluzioni valide per sorprendere gli avversari. Cuadrado terzino non è una trovata estemporanea, è un’idea studiata e provata chi sa quante volte nelle simulazioni che lo stratega Allegri discute con il suo staff, Landucci in testa. Dybala e Bernardeschi hanno cominciato contro l’Inter facendo gli spettatori, poi hanno determinato il sorpasso. Non ricorrendo a magie, ma eseguendo schemi che Allegri e i suoi vice hanno perfettamente elaborato. E di fronte aveva l’Inter governata da Spalletti, tutt’altro che un improvvisatore.
È il segreto, universalmente conosciuto della Scuola Italiana: Ancelotti è il più inseguito tra i senza panchina, Conte ha subito conquistato la Premier, se solo lo volesse anche Allegri avrebbe corteggiatori in fila, Sarri ha definitivamente occupato le notti insonni di De Laurentiis solo con la minaccia che possa accettare proposte straniere. Prima di pensare a ipotesi di fuga, Sarri deve completare il disegno napoletano. Oggi sarà a Firenze, accompagnato dal solito imperativo categorico: deve vincere. E confidare nella Roma, l’ostacolo più duro che ancora resta alla Juventus. Tra quattro settimane sapremo se sarà davvero un numero unico. Sicuramente è uno schema magico, ideato da un uomo straordinario: Maurizio Sarri. Ecco la migliore sintesi del pensiero di Allegri. E tutti vivranno felici e contenti.
Fonte: SkySport