La meravigliosa idea dell’Everton
Il Monday Night di Premier tra Everton e Newcastle ha regalato una pagina bellissima che va anche fuori i confini puramente sportivi. Non per il risultato in sé, che ha visto i padroni di casa vincere 1-0 con il gol di Walcott, ma per l’introduzione e il debutto di una mascotte robot su un campo di calcio. Il robot, chiamato AV1, non è stato sfoggiato per dare superficialmente spazio alle nuove tecnologie, ma per dare la possibilità a uno sfortunato tifoso dei Toffees di seguire la partita. Realizzato dalla ditta norvegese No Isolation, è stato infatti progettato per aiutare i giovani con malattie a lungo termine a combattere la solitudine e frequentare la scuola da casa. Il ragazzo in questione, che è diventato la prima mascotte “da remoto” della storia, si chiama Jack McLinden, ha 14 anni ed è gravemente malato, tanto da avere bisogno dell’ossigeno 24 ore al giorno e non ha la possibilità di spostarsi da casa anche per andare a Goodison Park che dista appena due miglia dalla sua abitazione. Nonostante la sua sfortunata condizione, lunedì ha potuto vivere una serata da sogno. Il capitano dell’Everton, Phil Jagielka, ha portato la mascotte sul terreno di gioco e grazie alla telecamera incorporata il piccolo Jack non si è perso neanche un momento dell’incontro, godendo a pieno anche dell’atmosfera del pubblico e interagendo con gli stessi giocatori nel tunnel dello stadio per via del microfono e dell’altoparlante inseriti nel robot. Il ragazzo ha vissuto tutta l’esperienza dalla sua camera da letto con un semplice ipad. “Siamo entusiasti che grazie a No Isolation e all’Everton Football Club, Jack possa godere di questa esperienza unica nella vita” ha dichiarato Michelle Wignall, madre del 14enne. È rimasto molto soddisfatto dell’iniziativa anche uno dei dirigenti dei Toffees, Scott McLeod: “Siamo felici di aver avuto la possibilità di farlo per Jack e speriamo che gli abbia fornito un ricordo di cui farà sempre tesoro”.
Fonte: Sky