TORINO – Così toscani e così diversi, Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri si dirigono verso Juventus-Napoli sapendo che nel calcio non c’è niente di scontato ma quasi niente di casuale. Sanno bene, Allegri e Sarri, che la potenzialità tecnica ed economica delle due squadre è molto differente, così come lo sono le varianti, dunque le variabili, a loro disposizione. Eppure, queste certezze vengono vissute dai due allenatori in modo assai asimmetrico, diremmo opposto. A volte sembra che il più anziano dei due sia Allegri, se per anziano s’intende più cauto, più paziente, forse più saggio e meno impulsivo, meno irruento come invece la maggiore gioventù vorrebbe. Poi, è anche vero che la carriera ad alto livello di Allegri è molto più lunga di quella del collega, e allora i due diversi approcci un poco si compensano.
L’allenatore della Juventus ha imparato a controllare le reazioni, almeno dopo il 90′. E’ ironico, spesso sorridente e la furia che coltiva l’abbandona al fischio dell’arbitro. Al contrario, Sarri si porta dentro le sue nuvole anche davanti alle telecamere, dove lo si scopre probabilmente più sincero e schietto del collega, ma anche molto più cupo e lamentoso: per Sarri c’è sempre qualcosa che non va, mentre Allegri quelle cose cerca di farsele andare. Forse, a causa dell’ormai lunga permanenza in terra sabauda è diventato un piemontese un po’ falso e cortese, anche se quasi sempre questo proverbio piuttosto sciocco dovrebbe sottolineare la cortesia più che la falsità, dunque l’educazione. Un terreno sul quale Sarri ogni tanto scivola, indulgendo al turpiloquio e cercando battute che a volte funzionano e altre no, come quando provò a fare lo spiritoso con una giornalista televisiva napoletana e rischiò di passare per sessista. Proprio la Juve di Allegri è stata molte volte il bersaglio delle lamentele di Sarri, anche se direttamente i due si sono stuzzicati poco, a parte una sottile allusione (ma di Allegri) nel giorno della consegna della Panchina d’Oro, l’anno scorso andata a Sarri, stavolta invece al rivale.
Napoli, Sarri alla giornalista: “Non ti mando affanc… perché sei donna e carina”