Sarà un po’ una prova di maturità. Per questo Milan che sta cercando di diventare grande ma che grande ancora non è. Meglio dirlo da subito, le premesse ci sono. L’identità tattica data da Rino Gattuso, l’attaccamento alla maglia che la squadra ha manifestato dopo l’arrivo del nuovo allenatore sono componenti necessarie ma non sufficienti, da sole, a restituire l’antico prestigio ai rossoneri. Lavoro, lavoro e lavoro, la ricetta di Gattuso e per il momento l’attitudine giusta ha pagato quasi sempre tranne nei confronti con le big, o meglio, non con tutte. La sconfitta contro la Juventus, il pari nel derby, pur essendo state due gare ben giocate, hanno lasciato ai rossoneri un solo punto e una Champions un po’ più lontana. Inoltre hanno assorbito preziose energie psico-fiscihe, concausa del mancato successo con il Sassuolo.
Contro il Napoli ultimo scontro con le “big”
Ma la squadra c’è, è viva. Tuttavia manca la ciliegina sulla torta per regalare quella maggiore consapevolezza di poter diventare realmente grande. Negli scontri diretti con le “big” (cinque ereditati da Montella), il Milan ha battuto soltanto Roma e Lazio. Nello specifico: contro Juve (due sconfitte), Napoli (sconfitta), Lazio (1 sconfitta/1 vittoria), Roma (1 sconfitta/1 vittoria), Inter (1 sconfitta/1 pareggio). E ci sarà ora ancora il Napoli che punta allo Scudetto nella sua frenetica rincorsa alla Juve ma che, nelle ultime settimane, è sembrato un po’ più vulnerabile: il Milan contro Sarri ha vinto una sola volta in nove confronti ma quando l’attuale allenatore del Napoli era alla guida tecnica nientemeno che dell’Arezzo.
Fonte: SkySport