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Come si spiega una rimonta così? Con un “pugno”

La teoria del pugno

Sempre loro, gli psicologi, individuano 5 qualità in grado di fare grande una squadra. O meglio: di trasformare un “gruppo” in una vera squadra. «Il gruppo, per me, è quello che si forma alla fermata dell’autobus», ripeteva l’allenatore-psicologo Sandro Gamba ai suoi, «per questo io voglio fare di voi una squadra». E snocciolava le 5 caratteristiche, aprendo un dito alla volta: comunicazione, fiducia, responsabilità collettiva, attenzione e orgoglio. Poi chiudeva la mano a pugno e, citando un altro coach di basket, Mike Krzyzewski, il mitico Coach K., concludeva: «Ognuna singolarmente è importante. Ma è quando si stringono tutte insieme a pugno, che diventano imbattibili». Le cinque dita della Roma, chiuse a pugno, hanno steso i marziani.

La Roma che “comunica”, e in campo lo si può fare anche senza parlarsi, con una corsa in più per il compagno o un raddoppio che significano “ci sono anch’io”, “ti aiuto”; la Roma che ha fiducia, innanzitutto nel mister che sembra pazzo a mandarli in campo in quel modo; la Roma che diffonde la responsabilità tra tutti i suoi uomini, senza eleggerne uno in particolare a Messia, con o senza a finale; la Roma attenta a ogni dettaglio, sempre concentrata, sempre sul pezzo; la Roma orgogliosa, e qui c’è poco da spiegare.

Fonte: Sky

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