OBIETTIVO NAPOLI – Squadra nervosa ma Milik la risolve
Milik è l’uomo nuovo di questo Napoli. Un Napoli che però ha avuto fin troppo bisogno di un uomo della provvidenza per levarsi dagli impicci che un eccessivo nervosismo ed una scarsa concretezza avevano causato.
L’uomo nuovo Milik è risultato provvidenziale per due aspetti: concretezza e personalità. Per una squadra che presenta se stessa come l’avatar del bel gioco, l’esser poco concreta è la peggiore delle pecche che possa presentare. Si passa dall’essere la “nuova Barcellona” ad una sbiadita versione di una Zemanlandia abbandonata. Quando giocatori come Mertens e Insigne sono presi da nervosismo e ansia da prestazione, quando il buon Callejòn non riesce a timbrare il cartellino diventando sostanzialmente inutile in fase d’attacco, oppure quando Hamsik sembra appesantito dal peso dell’età ben più di quanto dica la carta d’identità, si rende necessario un salvatore esterno. La provvidenza ha voluto che il polacco rientrasse in una condizione accettabile prima del finale di stagione. Ma probabilmente questo non sarà sufficiente a portare qualche trofeo in bacheca. Certo, il campionato è ancora ben aperto, ma i set points gettati alle ortiche, i punti persi nei momenti decisivi e la scarsa tenuta dei presunti big nei momenti difficili, non fanno presagire scenari rosei per questo finale di stagione.
Sarri, uomo dai mille pregi, dovrebbe essere quello che riesce a leggere tali situazioni per porne rimedio. La sua azione è tuttavia stata limitata dell’ostruzionismo della dirigenza, incapace di operare sul mercato a gennaio. Ma un grande allenatore deve dimostrare di essere tale facendo due semplici cose: trarre il massimo dalle risorse a disposizione e vincere trofei. Difficile, ma se non lo fai sei solo bravo, non entri nell’empireo dei “grandi”. Un grande allenatore non può rimanere indifferente al cospetto del comportamento di Insigne o dell’ormai fin troppo frequente impalpabilità di Mertens. Non quando hai un Milik con l’argento vivo addosso in panchina. Dimostri Sarri di avere qualche asso nella manica nelle prossime gare. Dimostri di saper infondere qualcosa di nuovo in una squadra che fatica a portare a casa il risultato da almeno un mese. Altrimenti sarà secondo posto e tutti contenti. O no? D’altra parte, di scudetto non ne stiamo parlando mica noi sin da questa estate…