Da 11 edizioni consecutive ai quarti di Champions League, il nuovo Barcellona targato Valverde coniuga lo strapotere dei suoi fuoriclasse alla tenuta difensiva imposta dall’ex allenatore dell’Athletic Bilbao. Merito del 4-4-2 di partenza, approccio forse più prudente dopo l’addio di Neymar ma senz’altro redditizio: squadra che attende e colpisce, ne sa qualcosa la Juventus dalla fase a gironi. Grande continuità di risultati e difesa di ferro a partire da ter-Stegen, portiere dal rendimento esaltante destinato a raccogliere l’eredità del desaparecido Neuer nella Nazionale tedesca. Sorprendente l’evoluzione del 24enne Umtiti, partner di Piqué nel cuore della difesa. Sulle corsie c’è la spinta di Sergi Roberto e Jordi Alba, laterali votati alla proiezione offensiva dai gol pesanti. Ai box per tre settimane dopo l’ultima sfida al Chelsea, Busquets complica i piani di Valverde dove veste il prezioso ruolo di equilibratore affiancato da Rakitic e Iniesta, capitano e monumento azulgrana. Lo rimpiazzerà l’ottimo Paulinho, lui più di André Gomes dalle recenti difficoltà palesate alla stampa. Non è schierabile Coutinho a differenza della freccia francese Dembélé, davanti non servono presentazioni per il tandem d’attacco: detto dell’incredibile Messi, Luis Suarez è un pistolero che non spara mai a salve con i suoi 24 centri stagionali. Qualità offensiva e difesa di ferro, non manca davvero nulla a questo Barcellona.
Fonte: Sky