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Accadde oggi: il gol di Mascara da “casa sua”

Se c’è una parola di cui i siciliani vantano orgogliosamente il copyright – non senza n’anticchia della loro proverbiale gelosia per l’effettivo “abuso” del termine, ormai nel gergo internazionale – è quella lì… un’espressione “definitiva”, totale, che più di ogni altra – in una delle sue mille accezioni – rivela l’idea dello stupore, della meraviglia, la reazione a qualcosa di impensabile, sbalorditivo, stupefacente, fenomenale, ai confini col mistico: sì, proprio quella, che comincia con la “m” e finisce con la “a”, e non è Mascara… Ecco, a Catania, davanti alla tv, da Ognina al Borgo, quel pomeriggio del 1° marzo 2009 fu un coro unanime di esclamativi, di “m…ammuzza bedda che gol”, una jam session liberatoria, che accompagnerà il pallone nel suo viaggio “da casa” di Peppe alla porta del palermitano Amelia, una parabola lunga 45 metri che in 3 secondi consegnerà il numero 7 rossazzurro alla storia del calcio italiano e oltre, isole polinesiane comprese (dalla Sicilia a Tonga, “cara” al nostro Maurizio Compagnoni che ci raccontò in diretta di quella “geniale pazzia” al Barbera). Già, “meglio di Maradona e Beckham”, ma che da quella domenica sarà per tutti “Il gol di Mascara”, come il titolo di un romanzo di Camilleri, come “La gita a Tindari” o “Il ladro di merendine” del suo Montalbano. 

Fonte: SkySport

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