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Lega serie A, bocciato il candidato presidente Miccichè

ROMA – Bocciato anche Gaetano Micciché? In Lega di serie A non è per niente semplice mettere tutti d’accordo: il commissario Giovanni Malagò ci sta provando. Ieri, a Milano, il primo passo: riunione informale e poi tutti a cena, ospiti del presidente del Coni. Malagò ha suggerito anche due nomi, Micciché per la presidenza e Sami Kahale come amministratore delegato. C’è tempo per decidere: lunedì 5 marzo, il giorno dopo le elezioni, altro incontro informale, poi, se tutto va bene, il 19 marzo l’assemblea che mette tutto a posto, governance e statuto. Micciché, 67 anni, palermitano, ha un ottimo curriculum, è uomo di banca (Intesa San Paolo), ma non è uomo di sport. E questo, ad alcuni presidenti, non va giù: era già stato bocciato Lotito che si era presentato con una lista di generali e magistrati amici suoi.

Gaetano Micciché è fratello di Gianfranco, noto esponente di Forza Italia in Sicilia: Malagò, si sa, è bipartisan, stimato da destra come da sinistra (ha problemi solo coi 5 Stelle, vedi appunto Roma 2024). È amico di Gianni Letta come di Walter Veltroni di Renzi e Lotti e questa scelta di Micciché dovrebbe, potrebbe, essere più che gradita a Galliani, in corsa per diventare ministro dello sport (se governerà il centrodestra), e forse pure a Lotito che di sicuro domenica diventa senatore di Forza Italia. Ma la scelta di Malagò non è politica, lui stima Micciché, che ha incontrato ieri a pranzo a Milano, e lo considera la persona giusta per ricoprire il ruolo di presidente della Lega maggiore, il motore del calcio. C’è un altro problema, comunque: il presidente di Banca Imi fa parte anche del cda della Rcs: se Urbano Cairo fosse riuscito a piazzare anche lo spagnolo Javier Tebas, avrebbe chiuso il cerchio. Ora, ovviamente, il patron del Torino tifa per Micciché. Insomma, una partita non facile.

Se la Juve è prudente ecco che c’è un gruppo di società poco convinte di questa candidatura: Samp, Roma, Inter, Atalanta, Fiorentina, Udinese, Bologna. Crescono i dubbi. La Lega, insomma, resta spaccata in due nonostante la diplomazia di Malagò, il cui intervento ieri è stato molto apprezzato. Qualche dubbio anche su Sami Kahale, indicato come ad: pure lui un curriculum di alto livello, ma non viene dal mondo dello sport. Ha scarsa esperienza. Alcuni club avrebbero voluto Luigi De Siervo, ad di Infront Italia che è l’advisor della Lega. Ma Malagò gli ha chiesto un passo indietro. Il motivo? Conflitto di interesse. Almeno in questo caso…

Fonte: Repubblica.it

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