OBIETTIVO NAPOLI – Le scelte obbligate di Sarri
Con la conquista, contro la Spal, della nona vittoria consecutiva in campionato, il Napoli prosegue la sua marcia inarrestabile che consente di mantenere il primo posto in classifica, nonostante la Juventus non molli un colpo e continui, a sua volta, ad inanellare vittorie, mantenendosi sempre lì, in agguato, ad una sola lunghezza di distanza aspettando un passo falso dei partenopei.
Il successo ai danni della modesta compagine di Semplici è servito pure a lenire la delusione per la sconfitta infrasettimanale in Europa, che aveva lasciato qualche strascico polemico, soprattutto legato alla chiara volontà degli azzurri di snobbare le coppe per concentrarsi sul campionato. Molto si è detto e scritto a riguardo negli ultimi giorni. Sicuramente trascurare una competizione europea, seppur non di primo piano, non è una cosa simpatica e non fa bene al prestigio internazionale della società partenopea. D’altra parte, dopo il mercato di gennaio che, in pratica, ha indebolito la rosa partenopea già in difficoltà numericamente, non è che le strade percorribili da Sarri fossero tante. Il Napoli ha poche alternative, e di qualità non eccelsa, per permettersi di lottare su più fronti. In attacco, al di là dei tre titolari e del polivalente Zielinski, c’è solo Ounas, giovane ancora acerbo e poco considerato da Sarri, che la stessa società ha cercato di mandare in prestito nel corso dell’ultimo mercato, salvo poi trattenerlo di fronte all’incapacità di portare a casa i rinforzi attesi. In difesa, tra infortuni, cessioni e mancati arrivi, gli uomini sono altrettanto contati e l’unica scelta concessa a Sarri in chiave turn-over è stata quella di Maggio per Mario Rui. Solo a centrocampo Sarri ha potuto attingere a qualche risorsa alternativa, ma qui sono stati proprio gli interpreti, Diawara e Rog, a deludere, dimostrando come il loro processo di crescita stia attraversando una parabola discendente alquanto preoccupante. Dunque, per cercare di far bella figura contro il Lipsia, Sarri avrebbe dovuto ricorrere a Mertens e Insigne a tempo pieno, insieme a tutti gli altri titolari, ricorrendo magari a qualche riserva contro la Spal. Ma chi garantisce che con i titolari ci sarebbe stata un’agevole vittoria contro la temibile compagine tedesca? E chi ci dice che, con Ounas, Rog e Diawara in campo, il Napoli avrebbe trovato il successo contro la formazione di Semplici in campionato? Proprio la gara contro la Spal ha infatti dimostrato come non esistano partite facili se l’approccio alla gara non è il migliore possibile. Pur con la formazione titolare in campo, l’undici di Sarri non è riuscito ad andare oltre un rischioso 1-0, nonostante i pericoli corsi dagli azzurri nell’arco dei 90 minuti siano stati ben pochi. Con la rosa a disposizione, Sarri è costretto a spremere al massimo i suoi giocatori in ogni gara ed è impensabile che lo possa fare su due fronti, senza pesanti ripercussioni in termini di risultati. La scelta di snobbare l’Europa League è dunque brutta, ma inevitabile. Il tecnico azzurro non ha colpe a riguardo, ma solo enormi meriti per il primo posto ancora difeso nonostante i nulli aiuti arrivati dal mercato.