Karamoh è un’ala “discretamente” tecnica, con una buona sensibilità nei piedi, lo si capisce dai modi sempre diversi che trova per colpire il pallone, ma è soprattutto un giocatore prezioso nella misura in cui è controintuitivo. In quest’azione, che arriva un paio di minuti dopo il gol del vantaggio, il francese e Brozovic si scambiano specularmente i compiti: il primo si muove in arretramento, attirando in avanti Masina, mentre il secondo si sposta dall’interno verso l’esterno, allargando la difesa del Bologna.
Il primo elemento sorprendente dell’azione di Karamoh è la facilità con cui arpiona, saltandoci sopra in estensione, per di più con il piede debole, un passaggio non precisissimo di Vecino. Poi serve Cancelo con un elegante tocco di mezzo esterno, e mentre Masina scatta a coprire la profondità si muove in tutt’altra direzione, alle spalle di Di Francesco, per farsi restituire il pallone.
Guardando al futuro, l’intesa con Cancelo costituisce uno degli aspetti più entusiasmanti nella prestazione tra luci e ombre dell’Inter contro il Bologna: il portoghese sembra più ispirato quando può duettare con Karamoh, come se raccogliesse la sfida, come se l’eleganza di quei tocchi di suola aumentasse con l’eleganza dei palloni che riceve. Tutto questo scambio è molto elegante, Karamoh riceve dal sinistro di Cancelo, ruota con il pallone facendo perno su un piede, poi lo conduce con due tocchi di destro e ne asseconda il flusso naturale con tre doppi passi che ipnotizzano Pulgar.
L’azione si conclude con un passaggio sbagliato di Brozovic diretto proprio a Karamoh, che nel frattempo era finito in fuorigioco ma ne era poi rientrato senza che nessuno ci facesse caso: un illusionismo sottile, che non provoca lo stupore delle colombe che si liberano ma la perplessità del salto all’ultimo secondo da un treno in corsa. Un po’ per questo, un po’ per le leve lunghe, assomiglia a Beep Beep, un altro cartone che forse è troppo giovane per aver visto.
Fonte: SkySport