Piange, Ricardinho. Nei tempi supplementari, erano state lacrime di dolore: O’Magico a terra, caviglia k.o. in uno scontro con Pola, suo compagno di club nell’Inter Movistar. Ma si trasformano in lacrime di gioia: per la prima volta nella sua storia, il Portogallo è campione d’Europa. Senza il suo campione, nei minuti decisivi della partita. Come era successo al Portogallo del calcio a 11 nella finale di Euro 2016, senza Cristiano Ronaldo per quasi tutta la finale. Ma l’eroe della serata è un altro numero 7, come CR7: si chiama Bruno Coelho, si era fatto male anche lui, al ginocchio, nel primo tempo, ma è tornato sul parquet dell’Arena Stozice di Lubiana in tempo per riscrivere la storia. Dopo sette vittorie in dieci edizioni, cadono i fenomeni della Spagna, rimontati a 1’40” dalla fine dei tempi regolamentari, trascinati nei supplementari e forse vittime della stanchezza per la maratona di due giorni fa in semifinale contro il Kazakistan.
Fonte: SkySport