Quagliarella a 35 anni è a metà strada di quella che sembra la sua stagione migliore. Ha già segnato 16 gol e 5 assist, tre reti in più rispetto alle sue migliori stagioni, arrivate al massimo a 13 gol. Quagliarella è il miglior marcatore in attività nel campionato italiano con 124 reti segnate, e viene naturale paragonarlo ad altri terminali attaccanti italiani over 30 che sono sembrati eterni. Del Piero nella sua stagione dei 35 anni ha fatto 13 gol e 10 assist; Totti 15 gol e 11 assist; Di Natale, un alieno tra gli attaccanti italiani che maturano tardi, ne ha fatti 29 con 8 assist.
È doveroso però anche il paragone col Quagliarella passato: la stagione 2017/18 in blucerchiato supera la sua stagione migliore di Udine del 2008/2009 per i gol (allora 13) ma ancora non per gli assist (7). Presi questi numeri è anche giusto aggiungere che manca buona parte del girone di ritorno; certo, nel calcio nulla è matematico e questo pezzo potrebbe sembrare come un “tirargliela”, ma noi vogliamo bene a Fabio Quagliarella e pensiamo davvero che possa continuare questa incredibile stagione spaccarecord a 35 anni suonati. Ma perché Quagliarella sta facendo così bene?
Come è cambiata la Sampdoria attorno a lui
Quagliarella ha fatto una lunga strada prima di tornare a Genova. Ci si era trovato a 23 anni, in mezzo a un giro di scambi e comproprietà col Torino, per fare 14 gol e iniziare dall’anno dopo la sua peregrinazione che lo vedrà prima a Udine, poi a Napoli, poi coprotagonista dei successi della Juventus di Conte, per tornare poi al Torino e di nuovo a Genova a gennaio 2016. Dopo un disastroso finale di stagione la Sampdoria ha scelto Marco Giampaolo come tecnico e dopo una stagione molto discontinua la Sampdoria ha iniziato a giocare un calcio d’orchestra. In mezzo a una grande quantità di giovani promesse, in un progetto fondato esplicitamente sul player trading, Quagliarella si ritrova un po’ a sorpresa solista, goleador e capitano. Dopo la tripletta segnata contro la Fiorentina ha commentato: «Non ci sono segreti, è l’amore per questo lavoro se così si chiamare, con la voglia di migliorarmi sempre perché sono molto critico con me stesso. Poi devo recuperare bene per la mia età, ho le ultime cartucce. L’ambiente poi mi piace molto, l’allenatore è bravissimo: è un mix che mi fa rendere bene». Giampaolo ne ha parlato come un bene prezioso: «A 34-35 anni ha una condizione fisica e mentale invidiabile. Bisogna conservarlo».
Dell’attacco della scorsa stagione, dove si è caricato il lavoro sporco che non potevano fare attaccanti meno portati al gioco di squadra come Schick e Muriel, Quagliarella è rimasto l’unico sopravvissuto. La sicurezza con cui la Sampdoria ha deciso di costruire il proprio attacco attorno a un trentacinquenne è abbastanza impressionante a posteriori. Qaugliarella ha trovato un nuovo compagno d’attacco e un nuovo trequartista alle sue spalle nel classico rombo di Giampaolo. Dalla tecnica e dalla leggerezza di Schick-Muriel e Bruno Fernandes si è passati ai ben più prestanti Gastón Ramírez e Duvan Zapata. Il risultato è che Quagliarella deve lavorare molto meno per la squadra, sacrificarsi meno nel gioco spalle alla porta e nel lavoro di cucitura del gioco, potendosi finalmente concentrare sulla cosa che più preferisce del gioco del calcio: tirare in porta.
Fonte: SkySport