Allenatori in Europa, i top 5 tra i giovani
Nel calcio moderno i giovani calciatori hanno più possibilità, rispetto al passato, di mettersi in mostra ed essere protagonisti a livelli importanti fin da ragazzini. Basta pensare a Pietro Pellegri che, a neanche 17 anni, ha già collezionato 9 presenze in Serie A ed è stato venduto solo qualche giorno fa per circa 25 milioni. Allo stesso modo anche gli allenatori negli ultimi anni hanno più chance di sedersi su panchine importanti nonostante si è giovani. In giro per l’Europa al momento il più piccolo allenatore professionista è William Still, nato il 14 ottobre 1992. Belga di origini inglesi, a ottobre è stato chiamato alla guida del Lierse, formazione di seconda divisione belga che vanta quattro campionati nel suo palmares e meno di 20 anni fa fu protagonista anche in Champions League. Fin da piccolo ha imparato più lingue e iniziò la sua giovane carriera quando aveva appena 19 anni, facendo da assistente allenatore dell’Under 14 del Preston North End. In Inghilterra si era trasferito infatti dopo il liceo per conseguire una laurea in studi calcistici al Myerscough College, ma poi fece ritorno in Belgio dopo aver trovato lavoro come analista video al Sint-Truiden. Qui conobbe l’allenatore Yannick Ferreira, divenuto il suo mentore. “Sarò sempre grato a lui” dice tuttora Still che scelse di seguire Ferreira anche allo Standard Liegi, diventando suo assistente e conquistando la Coppa del Belgio. A settembre del 2016 le cose peggiorarono e l’intero staff fu licenziato. Still decise a questo punto di andare al Lierse, di nuovo nel ruolo di assistente. Alla fine dell’anno fu richiamato dallo Standard Liegi, ma lasciò la squadra dopo appena due giorni dopo aver scoperto che avrebbe fatto l’analista video e non sarebbe stato parte integrante dello staff. In estate torna quindi al Lierse a fare da assistente a Fred Vanderbiest che, tuttavia, non convince e viene esonerato a ottobre visto l’ultimo posto occupato in classifica. La dirigenza decide così di affidare le sorti della squadra al giovane 25enne. “L’età è solo un numero – sostiene lui -. Il club ha scelto me e io lavoro molto duro per renderlo il migliore possibile. Fuori dal campo posso sembrare un po’ timido, ma quando si parla di calcio divento diverso”. Mostra il suo carattere infatti negli spogliatoi, lavorando molto sulla testa dei giocatori perché la loro fiducia è il primo passo. “Mi considero un allenatore pragmatico – aggiunge Still -. Nel primo caso guardo al materiale disponibile, quindi cerco di abbinare lo stile di gioco di conseguenza. Ovviamente preferisco prendermi cura del calcio offensivo, ma non è sempre possibile”. E la mano di Still si è fatta notare subito, con un esordio indimenticabile: 3-2 alla capolista Cercle Brugge. Da allora sono arrivate altre sei vittorie di fila, ma dopo due mesi l’allenatore ha dovuto lasciare il suo posto perché, non avendo patentino, la UEFA non ha concesso proroghe. Ora fa l’assistente a David Colpaert, ma continua a esserci lui dietro la crescita del Lierse che punta al ritorno nella massima serie.
Fonte: Sky