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Commissariamento Figc, scenari e reazioni

L’assemblea elettiva della Figc si è chiusa con una fumata nera. Nella quarta votazione, in cui serviva la maggioranza assoluta (50%+1), Gabriele Gravina ha ottenuto 196,83 voti (pari al 39,06%), mentre a Cosimo Sibilia sono andate 9,33 preferenze (1,85%). A prevalere sono state le schede bianche con 297,80 (59,09%).

Commissariamento, cosa succede adesso?

Il presidente del Coni Malagò, che non era presente alle elezioni della Federazione, ha convocato una riunione straordinaria per il 1° febbraio alle 15. Questa giunta nominerà il nuovo commissario della Federcalcio. I nomi possibili sono quelli dello stesso Giovanni Malagò, di Luca Pancalli (presidente del Comitato Paralimpico e già Commissario straordinario nel 2006), del suo vice Franco Chimenti, oltre al segretario del Coni Roberto Fabbricini. Commissario che potrebbe essere affiancato da un uomo con un passato sui campi di calcio. Alcune fonti fanno il nome di Alessandro Costacurta. I tempi del commissariamento dipendono da come si lavorerà: dai 90 giorni in su, può durare tre mesi o anche un anno. Il commissario, tra le altre cose, dovrà nominare il nuovo ct della Nazionale: va ricordato che Giampiero Ventura prenderà lo stipendio fino al 30 giugno quindi c’è anche un problema tecnico.

Figc e commissari dal Dopoguerra ad oggi

Non è una storia poi così lunga quella del calcio e, di conseguenza, nemmeno quella della nostra Federcalcio e dei commissari straordinari. Nel Dopoguerra c’è sempre stato uno stravolgimento, nel gioco o nei risultati, opuure qualche scandalo. Il primo nome è quello di Bruno Zauli e ci riporta al 1958, quando l’Italia perse contro l’Irlanda del Nord a Belfast e non si qualificò per il Mondiale in Svezia. L’allora presidente del Coni, Giulio Onesti, commentò il risultato con parole molto dure che portarono alle dimissioni dei vertici federali e Bruno Zauli prese il posto di otrotino Barassi. Zauli lascerà l’anno dopo il posto ad Umberto Agnelli.

28 anni dopo…

Dopo il primo scandalo del Totonero, c’è anche anche un Totonnero bis nel 1986. Le conseguenze sono provvedimenti a carico di società e giocatori fino all’avvicendamento in Figc: Franco Carraro sostituisce il presidente Federico Sordillo per poi lasciare il posto ad Antonio Matarrese. Nel 1996, invece, Raffaele Pagnozzi (vice di Petrucci al Coni e candidato anche all’ultima tornata), prende il posto di Matarrese – eletto nell’87’ – che stava passando un perodo complicato dopo il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio in violazione delle norme interne alla Federazione e che dopo l’Europo del ’96 vide l’eliminazione dell’Italia di Arrigo Sacchi nella fase a gironi (passò la Repubblica Ceca). L’elezione successiva in Figc coincise con l’arrivo di Luciano Nizzola nel 1997 e che passò la mano, dopo la mancara rielezione nel 2000, al commissario straordinario Giovanni Petrucci, allora presidente del Coni. Sul banco degli imputati c’era proprio l’attuale meccanismo dell’attuyale stato federale. Nel 2001 arriva Carraro e nel 2006 i commissari sono Guido Rossi prima e Luca Pancalli poi: doppio avvicendamento all’epoca di Calciopoli.

Fonte: SkySport

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