I delegati assembleari della Lega Nazionale Dilettanti hanno candidato all’unanimità Cosimo Sibilia per le elezioni della Figc in programma il 29 gennaio. La decisione è stata ratificata oggi a Roma: “Prima di tutto voglio esprimere il mio orgoglio per l’unanime condivisione che c’è stata rispetto all’indicazione – ha dichiarato Sibilia in conferenza stampa -. Tutti i 90 delegati della Lega e dei settore giovanili mi hanno indicato candidato presidente della FIGC. Per me è un grande successo perché io sono presidente della LND da un anno. Nonostante l’unanimità con cui sono stato eletto l’anno scorso qualcuno affermava che ero stato inserito dall’alto per chissà quali motivi. Oggi invece tutti hanno fatto convergenza sul buon lavoro fatto quest’anno. Sono contento e ringrazio chi mi ha consentito di fare tutto questo. La difficoltà non è la candidatura ma il proseguio. Io concorro per vincere. Le condizioni per quanto mi riguarda ci sono. Non è semplice, me ne rendo conto, ma mi auspico ci sia una condivisione. Noi ce la metteremo tutta. Io sono uno che sa fare gioco di squadra, rappresento circa 70 mila squadra di calcio quindi so cosa vuol dire. Io ho messo sempre la politica al servizio dello sport e mai viceversa. La politica in ambito sportivo elettorale non c’entra nulla, così come ho sempre dimostrato negli ultimi 30 anni. Io ho buoni rapporti con tutti ma perché sono un elemento che aggrega e non divide. Probabilmente questo sarà un vantaggio ai fini del rapporto elettorale”.
“Noi aperti a trattare con tutti, ma gli altri lo sono?”
Il candidato presidente ha poi parlato della possibile collaborazione con le altre componenti: “Noi siamo disponibili a trattare con tutti, ma vogliamo considerazione per quello che la LND rappresenta – ha spiegato Sibilia -. Porte aperte, ma non da posizioni precostituite perché così non mi pare si possa arrivare ad un accordo. Io penso che i delegati dei Dilettanti abbiano il diritto di indicare un loro candidato. Io farò il maissimo per prendere i voti di tutte le componenti. Sono pronto a discutere con tutti, ma c’è la volontà da parte degli altri di voler discutere? Io ho cercato di mettere in evidenza tanti punti, ho parlato anche dell’aspetto tecnico, del club Italia. C’era Tommasi e ha potuto comprendere la mia disponibilità alla condivisione, ma questa non deve essere voluta da un lato solo, ma da più lati. Io concorro per raggiungere l’obiettivo, Preferirei raggiungere un obiettivo che successivamente possa consentirci poi di attuare quelle riforme di cui abbiamo bisogno. Dobbiamo discutere quello che riguarda il club Italia, il settore tecnico, ripartire dai settori giovanili, da una sana amministrazione, dalla divisione tra ruolo tecnico e politico”.
“Sull’addio di Tavecchio sono state dette bugie…”
Sibilia è ritornato poi sulle dimissioni di Tavecchio: “Quando sono stato in Consiglio Federale io dissi a Tavecchio «Carlo noi porteremo avanti se tu mi dici che ci sarà larga condivisione» – ha spiegato -. Siamo partiti con il 54%, c’era un’altra componente in Consiglio, non quella tecnica, che ci avrebbe permesso di arrivare al 71%. Alla fine cosa si è verificato? Io avevo previsto che probabilmente ci avrebbero lasciato a casa e alla fine così è stato. È una bugia che noi non abbiamo dato sostegno. Noi abbiamo detto sempre che se dovevamo rimanere lì giusto per andare avanti non conveniva, quindi andava ripensato tutto il programma successivo. Abbiamo dato sempre vicinannza e solidarietà a Tavecchio. Secondo voi la LND da sola poteva supportare il percorso federale? Con quali numeri? Per quanto mi riguarda schiena dritta, parole chiare, penso quello che dico e dico quello che penso. C’è una condivisione di responsabilità quando si perde. Quando l’Italia ha perso con la Svezia io ero lì solo da 8 mesi, non avevo né meriti né demeriti. Il presidente si è dimesso, l’allenatore è stato esonerato, le altre sanzioni a chi sono andate? Io sono per un connubio tra calcio di base e calcio di vertice”.
Fonte: SkySport