C’era una volta il Vicenza calcio, quello di un secondo posto in Serie A, di una Coppa Italia vinta contro il Napoli e dell’Europa l’anno successivo, nella Coppa delle Coppe. C’era un volta il miracolo di una provinciale finita a lottare insieme ai giganti, e contro i giganti del calcio, italiano e non solo, e per informazioni chiedere al Chelsea di Vialli e Zola. Eppure 116 anni di storia partono da lontano, proprio ora che l’Associazione Italiana Calciatori ha annunciato che i giocatori biancorossi sciopereranno per il mancato pagamento degli stipendi. E’ una storia di grandi calciatori quella del Vicenza, che poi la storia l’hanno scritta davvero, lì e altrove. Come, ad esempio, Massimo Ambrosini, che ci gioca un anno in prestito. Lamberto Zauli, uno chiamato “lo Zidane della Serie B”, 117 presenze e 15 gol. Giorgio Sterchele e Mimmo Di Carlo, entrambi nella top 5 di presenze nel club. Luca Toni, che esordisce in A proprio in biancorosso nel 2000. E poi c’è anche Paolo Rossi, in tema di bomber, l’eroe Mondiale che a Vicenza segna come mai aveva fatto (e farà) in tutta la sua carriera: prima 21 gol in Serie B per la promozione nel 1977, dunque 24 in Serie A, solo l’anno dopo, per un secondo posto da neopromossa alle spalle della Juventus che ha il sapore del miracolo. Infine anche Roberto Baggio, un calciatore che è di tutti ed è amato da tutti, a 13 anni passa dal Caldogno al Vicenza per 500.000 lire. Lì gioca i primi tre anni di carriera, fino a spiccare il volo verso il Pallone d’Oro che arriverà più avanti nel tempo. Una storia di campioni che fa scendere anche qualche lacrima, di nostalgia e di dispiacere.
Fonte: SkySport