Eboué shock: sono al verde, ho pensato al suicidio
Eppure Eboué è ancora relativamente giovane, ha 34 anni, e fino a due anni fa era titolare nel Galatasaray. In Turchia era sbarcato nel 2011, firmando un contratto di quattro anni a 2 milioni e mezzo per le prime stagioni, poi 2.2 nelle altre a seguire. Pazzesco che sia finito sul lastrico. Stando alla sua intervista di mezzo c’è un divorzio, una vera e propria battaglia evidentemente persa con la moglie Aurelie. Lì ha perso tutto il suo patrimonio e soprattutto i contatti con i tre figli, che non vede dal giugno scorso. Oggi l’ex terzino dei Gunners dorme spesso a casa di un amico, sul suo pavimento. Viaggia in bus e non può nemmeno permettersi una lavatrice: “Lavo i miei jeans da solo, lavo tutti i miei vestiti. Le mie mani sono dure come se lavorassi in una fattoria”. Già, e poi c’è il nascondersi, dagli ufficiali giudiziari e dalla polizia. Perché un giudice gli ha ordinato di lasciare anche la sua casa ad Enfield, un quartiere di Londra, alla moglie: “Ogni tanto spengo la luce. Non voglio fare sapere di essere lì dentro. Ho paura”. E ancora: “Solo Dio può aiutarmi” – prosegue Eboué nella sua intervista al Mirror. Infine poi c’è anche l’appello al mondo del calcio: “Accetterei l’aiuto di chiunque, ma se il mio vecchio club (l’Arsenal, ndr) volesse darmi una mano sarei veramente tanto, tanto felice. Magari potrei aiutare i giocatori più giovani. Quando vedo i miei ex compagni ancora nel mondo del calcio sono felice per loro, ma mi vergogno della mia situazione. Ci penso e mi dico che dovrei essere lì anche io, con loro”.
Fonte: Sky