Hellas Story. la fatal Verona del Milan rivive in un libro
Hellas Verona-Milan, quella giocata al Bentegodi. Non una partita come tutte le altre. Non lo è perché ogni volta che c’è, i ricordi prendono piede. La Fatal Verona, anzi le Fatal Verona. Perché il Milan al Bentegodi ci ha lasciato due scudetti. Queste, e tante altre storie, sono raccontate nel libro ‘Hellas Verona Story’, di Diego Alverà (Edizioni della Sera editore). Una cavalcata che inizia dal 1903, anno di fondazione del club, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Con il Milan alle porte però, i racconti si focalizzano soprattutto su due date. La prima è il 20 maggio 1973: il Milan tre giorni prima ha conquistato la Coppa delle Coppe a Salonicco contro il Leeds United in quella che, più che una partita di calcio, è stata una battaglia di calci e nervi. Lazio e Juventus sono un punto dietro, i rossoneri saranno campioni d’Italia con una vittoria e chissà, anche con un pareggio. Alverà ripercorre le sensazioni di una vittoria solo apparentemente annunciata: perché quel Verona, sotto la attenta guida di Giancarlo Cadè, ha costruito la sua salvezza su una granitica fase difensiva che ha fruttato 16 pareggi sulle 29 partite già disputate.
E poi davanti c’è una coppia di tipi ‘poco raccomandabili’. Uno è Livio Luppi, l’altro è un mito: Gianfranco Zigoni. Un esempio tipico di genio e sregolatezza, il primo giocatore capace di dialogare in campo con la tifoseria, zittendola per un brusio di troppo per poi farla esplodere di gioia con un gran gol. Ma torniamo ai segnali di quel giorno di maggio. Rocco è scaramantico. Non gli sono piaciute quelle sacche piene di bottiglie di champagne che qualcuno ha portato negli spogliatoi, non ha gradito nemmeno la festa della sera precedente nella villa di Giorgio Mondadori a Sommacampagna, alle porte di Verona. E infatti: Verona-Milan 5-3, è storia. Sembra un ‘una tantum’ da consegnare ai posteri, ma non è così. Passano 17 anni, stavolta è la penultima giornata: rossoneri a pari punti con il Napoli di Maradona. La differenza rispetto al 1973 sta nella situazione del Verona: stavolta non è tranquillo, ha la necessità di vincere. Sotomayor e Pellegrini ribaltano una rete di Simone. Ai veneti non basterà per salvarsi (saranno sconfitti nell’ultimo turno a Cesena), ai rossoneri basterà per abbandonare sogni di gloria. fonte: Repubblica.it