Il bilancio spagnolo, dopo 11 incontri in 2 stagioni, sorride decisamente a Guardiola (5 vittorie a 2, quattro pareggi), che però esce sfatto, distrutto nello spirito da quel duello mentale, tanto da doversi prendere un anno sabbatico in cui non vuole nemmeno sentire parlare di calcio, figuriamoci di José Mourinho. L’ultimo anno di Mou alla Casa Blanca è triste e solitario, nella sua assenza di un nemico all’altezza. Bisognoso di affetto (anche lui, sotto sotto, ha un cuore) tornerà al suo Chelsea per ricominciare, ma ecco che a far incrociare nuovamente le loro strade ci pensa ancora il destino. Herr Pep, alla guida del Bayern Monaco, si gioca la Supercoppa europea 2013 contro i Blues dello Special One-chapter Two (gentile eredità di un altro “amico”, Rafa Benitez). Ancora un duello sfiancante, che premia Guardiola solo ai calci di rigore.
Il contemporaneo approdo a Manchester nell’estate 2016 sembra tratto dalla sceneggiatura di un film, che prima o poi, probabilmente, verrà girato sul serio. La verità è che il finissimo fiuto di entrambi li ha portati sulle sponde opposte di una città che si voleva rifare un nome nel calcio, e voleva farlo a suon di milioni. È la ragione per cui, nel corso della loro prima stagione da vicini di casa, i due quasi si ignorano, e non assistiamo ai fuochi d’artificio a cui ci avevano abituato. Una vittoria a testa e un pareggio, ma sono sfide che passano in secondo piano. Ognuno è concentrato su di sé, con la testa al proprio progetto e alla propria missione, che poi è la stessa: ricostruire. Certo, lo fanno in modi diversi, seguendo i propri istinti, insegnando calcio Guardiola e addestrando guerrieri Mourinho.
Al primo anno di Manchester non hanno tempo ed energie da dedicare all’altro e il duello si fa moscio. La fiamma sembra spenta, la stretta di mano è nuovamente accompagnata da distensivi sorrisi, pacche sulle spalle e ammiccamenti. Come due vecchi amici che si sono ritrovati dopo tanto tempo, imbiancati dagli anni e più saggi. Anche nel modo in cui vivono Manchester escono fuori i due stili differenti, ma nessuno concede granché agli scatenati paparazzi inglesi. Mourinho difficilmente si avventura fuori dalla sua suite appartata al Lowry Hotel, divorando calcio davanti alla tv e ordinando con Deliveroo; Guardiola, al contrario, viene avvistato spesso nei ristoranti quando non è con la famiglia nella sua lussuosa residenza delle “City Suites”.
Fonte: Sky