Il Chievo sale sul gradino più alto del podio: è la squadra più vecchia d’Europa
ROMA – Il Chievo Verona è la squadra più anziana tra i principali campionati europei, il Milan è la più verde del campionato italiano. Uno studio realizzato dal Cies Observatory, una specie di atlante che ha tracciato i dati anagrafici delle squadre di 31 tornei nazionali in Europa, attribuisce nuovamente (stesso risultati nell’analisi della passata stagione) alla società veronese lo scettro di rosa più esperta tra le top cinque leghe del Vecchio Continente (Bundesliga, Liga, Ligue 1, Premier League, Serie A). La conferma di una linea societaria che va avanti da anni senza intoppi, con bilanci in ordine e salvezze centrate in anticipo. Ma i numeri del Cies invece confermano la politica estiva di Fassone e Mirabelli, investimenti su giovani e possibilmente forti, per l’oggi e il domani. Finora, senza passare all’incasso.
ITALIA – In generale, lo spazio riservato ai giovani è limitato rispetto agli altri Paesi europei. Secondo l’indagine del Cies, la Serie A – dati analizzati sino al 5 dicembre 2017 – è sesta (27,44 anni) nella graduatoria complessiva delle leghe con l’età media più elevata, preceduta dal campionato turco (28,68), poi da quello cipriota, russo, greco e bulgaro. Tra i club di A è il Milan ad aver sposato la linea verde, alimentata dall’arrivo da vari Kessié, Andre Silva e ovviamente ha un peso rilevante sulla media complessiva la carta d’identità di Donnarumma: 25,44 anni per i rossoneri, davanti a Benevento (25,74) e Fiorentina (25,77). Diverso invece il trend per le altre big del campionato, che finora per accumulare punti hanno puntato maggiormente sull’usato sicuro: alta la media della Juventus (29.45), nonostante l’arrivo nella scorsa estate di Bernardeschi, Douglas Costa, finora impiegati poco da Allegri, mentre la media di Inter (28,38) e Napoli (28,45) si equivale, con la Roma un po’ più verde (27,95), mentre Simone Inzaghi alla Lazio colleziona successi e concede la ribalta anche ai giovani (media 27,19).
EUROPA – La Premier League tallona la Serie A con un solo decimale in meno come età media (27,34), davanti alla Liga (26,96), mentre in Ligue 1 (26,20) e soprattutto in Bundesliga (25,99) si conferma il filone di club che si affidano ai talenti da far maturare, con investimenti sui settori giovanili. Nel torneo di Sua Maestà, la società che finora si è affidato all’esperienza è il West Bronwich Albion (nel passato studio era invece il Watford allenato per una fetta di stagione da Walter Mazzarri) con età media 29.38 anni. Tra le big, dati che si sovrappongono tra le cugine di Manchester che si sfidano domenica – 26.81 per Guardiola, 27.03 per Mourinho – e così anche il Chelsea (26.84), mentre il Tottenham (25.98) tra le rose più verdi è preceduto solo dal Newcastle di Rafa Benitez (25.77). In Spagna il Real Madrid (27.46) è più “green” del Barcellona (28.09), con il Valencia (25.13) di Zaza che sorprende in classifica e valorizza i giovani. Che è poi la traccia dei club di Ligue 1 e Bundesliga: in Francia il Psg già diretto verso la conquista del titolo (26.45) è poco oltre la media del torneo, con il Lille del Loco Bielsa a quota 22,91 anni, la più bassa tra i top cinque tornei europei. In Germania invece il dato del Bayern Monaco (27.54) conferma che i bavaresi sono costruiti più per imporsi in Champions League dopo trofei nazionali vinti in fila. Il Lipsia secondo a sei lunghezze da Lewandowski e soci all’anagrafe dichiara 23.72 come media anni.
CURIOSITA’ – L’età media più bassa si registra nel campionato croato (24,63) con la Lokomotiva Zagabria a quota 23 anni, mentre l’Eredivisie (Olanda) è ancora erba fertile per i talenti grezzi: per l’Ajax 23,52 anni, il Breda addirittura 22,45 anni. Ma l’esperienza di qualità può anche produrre dividendi: oltre 30 anni di media (30,159) per il Besiktas che sorprende in Champions League qualificandosi primo nel suo girone. fonte: Repubblica.it