Ronaldo il ‘Fenomeno’ come idolo da ammirare, Buffon come guida da seguire e i gol come obiettivo da centrare. Sono questi gli ingredienti dell’intervista rilasciata da Higuain al mensile francese ‘So Foot’, un lungo viaggio nella sua carriera, iniziata da attaccante esterno e proseguita poi da numero nove. Uno dei momenti più complicati? Il passaggio alla Juventus, rivelatasi poi una scelta azzeccata secondo l’argentino: “Non è stata una decisione facile, ma ne sono fiero e felice visto che poi ho disputato una finale di Champions. Le contestazioni? Un fischio lo senti anche tra dieci che applaudono. Meglio essere preparati mentalmente, altrimenti puoi cadere da molto in alto. I fischi però sono una sorta di elogio del tifoso che in fondo non chiede che applaudirti per un gol. Sarri? Disse che ero pigro perché voleva segnassi come Messi e Ronaldo. Aveva un po’ ragione. Dopo infatti ho fatto 36 gol. Le origini da ala? Quando sono arrivato in Europa la stampa parlava di me così perché ho cominciato la carriera a destra e poi ho fatto tutte le giovanili come numero dieci. Ma quando sono arrivato in prima squadra al River, Alejandro Sabella che all’epoca era il vice di Daniel Passarella, mi chiese di mettere la maglia numero nove ed è così che sono diventato attaccante”.
Fonte: SkySport