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Nina Moric veste i panni del ds e dà consigli al presidente Vigorito

Attraverso il suo profilo ufficiale Facebook, la modella Nina Moric veste i panni del direttore sportivo e dà consigli al presidente del Benevento, Oreste Vigorito. In barba a fior di direttori sportivi, vista la delicata situazione nella quale versa la squadra giallorossa, la show girl scrive una lettera al patron giallorosso:

“Egregio Presidente Vigorito, il suo Benevento quest’anno, alla prima esperienza in serie A, è partita come la squadra simpatia, ma si sa, in questo mondo il passo da simpatico a ridicolo (come insegnano Crozza e la Littizzetto) è breve, si è passati da squadra simpatia a squadra zimbello, sia chiaro, nessuno si aspettava un campionato in stile Leicester, ma nemmeno questa figuraccia, 0 punti in 14 partite.

Non ci vuole un genio a capire che peggio di così veramente non si può fare.

Partiamo da un presupposto Presidente, chi le scrive non è una donna bella e stupida, come i media o qualche furbone vuole far credere, non per vantarmi ma io oltre ad aver sbagliato a scegliere marito 16 anni fa, penso di aver sbagliato poche volte nella vita, volevo fare la modella e ho vinto 2 volte il look of the year, il massimo premio per una modella, quando si facevano soldi con le paparazzate ne ho vendute più di chiunque altro, quando si facevano i calendari, i miei 2 sono ancora lì nei primi 2 posti in classifica per copie vendute, quando in Tv giravano tanti soldi, io ho fatto 2 isole dei famosi e il bagaglino, ora che ci sono i social ho un profilo Facebook con il rapporto followers/interazioni fra i più alti del mondo, ho deciso da 8 mesi di sposare un progetto politico, entrando in un movimento che molti non conoscevano e che oggi prende 8% a Lucca 6 a Todi e 9 a Ostia, se avessi fatto la suora avrebbero eletto il Papa donna, se iniziamo questo progetto in 4 anni facciamo la finale di Champions.

Sia chiaro non tutto quello che ho fatto nella mia vita è merito mio, ma le cose sono 2: o porto tremendamente fortuna o ci vedo lungo.

Ma veniamo al sodo, capiamo cosa possiamo fare:

per prima cosa dobbiamo vendere diversi stranieri in rosa che se abbiamo 0 punti di sicuro non spostano gli equilibri, per usare una frase alla Leonardo, (non il pittore… Leonardo Bonucci) , possibilmente all’estero magari in Cina per fare più soldi.

facciamo un giro insieme a parlare con Juve, Inter, Napoli e ci facciamo dare 4/5 giovani italiani di quelli che corrono e non si lamentano, a me dicono di si, altrimenti li smerdiamo su questa pagina e gli facciamo una shit storm.

poi andiamo a prendere 2 stranieri super promettenti dal vivaio del Psg o del Real Madrid, per esempio a me lo sceicco del Qatar non dice di no glielo posso assicurare.

poi facciamo un progettino economico interessante, probabilmente non lo sa, ma in Giordania e Iraq ho contatti di livello e arriviamo ovunque, questa è una cosa che governi e presidenti già mi hanno confessato che vorrebbero mettere in atto, facciamo 2/3 scambi di prestiti mandiamo lì qualche italiano poco utilizzato nel Benevento a fare il protagonista nel campionato e magari pure in coppa d’Asia facendogli guadagnare pure 2 petroldollari che ai ragazzi servono sempre, a casa portiamo qualcuno dei loro migliori giocatori. Iraq e Giordania hanno sfiorato la qualificazione al mondiale, quindi non sono solo kebab e datteri.

Questa operazione in termini di marketing avrebbe vantaggi che lei non può nemmeno immaginare, oppure lei crede che il Barcellona metta Unicef come sponsor per umanità e carità cristiana ? È una forma di pubblicità enorme, ragazzini che muoiono di fame con la maglietta di Messi sulle spalle, la maglia di Mascherano usata come tovaglia da tavola, in Iraq il Barcellona lo amano, in aeroporto ho ordinato il panino Iniesta, i poveri pubblicizzano e i ricchi comprano, viaggiano, spendono in magliette, aprono store dedicati alla squadra.

Questi devono andare in giro pure con la maglia del Benevento, nei bar devono pagare per vedere le partite del Benevento, e da grandi devono venire a visitarla Benevento.
Io in cambio non voglio niente, voglio il premio salvezza quello sì, ma sono una che ai soldi non ci ha mai guardato.

Proviamo… tanto peggio di così“.

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