Malagò: “No al commissariamento Figc, per ora. Aspettiamo la Lega di serie A”
ROMA – E’ durata circa un’ora e trenta minuti la Giunta del Coni chiamata a decidere sull’eventuale commissariamento della Figc. “C’è un problema formale, i pezzi di carta. Così come sono scritte le regole, se noi oggi avessimo portato in Giunta una delibera di commissariamento della Figc saremmo stati oggetto di un ricorso da parte di questi signori che vogliono evitarlo. Un ricorso che avrebbe grande possibilità di successo e non posso esporre il Coni a questo rischio”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è espresso così al termine della Giunta del Coni chiamata a decidere sull’eventuale commissariamento della Figc.
Malagò ha ribadito la sua idea: “Il calcio ha bisogno di riforme profonde, e resto convinto che la strada migliore sia quella di commissariarare la Figc per un periodo lungo. La mia posizione è netta, direi categorica: il calcio italiano va riformato e cambiato: non si può non passare da un commissariamento con poteri ampi, e lungo. Perché il male esiste alle radici ed è di carattere statutario. Se mi sento preso in giro dalla Serie A? No, però ora si deve porre un problema. Se nomina i suoi organi, allora vuol dire che le va bene che si vada ad elezioni e non si può poi lamentare se le cose in Figc non funzionano. Siccome il Commissario è di natura straordinaria, se nei termini previsti nella scadenza del commissariamento della Lega di A (11 dicembre, ndr) non si arriva a dama (con la nomina delle nuove cariche, ndr), quel commissariamento non può essere procrastinato, perché si va nella straordinaria amministrazione, e a quel punto si riconvocherebbe una giunta e si faranno le dovute considerazioni”.
“La colpa maggiore di Tavecchio? Essere il presidente della nazionale che non si è qualificata al Mondiale per la seconda volta in cento anni”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò al termine della Giunta nazionale al Foro Italico. “A livello tecnico la scelta dell’allenatore è sempre legittima, ma doveva esserci un ticket, con Lippi affiancato a Ventura. Questo era l’impegno preso – ha ribadito il numero uno dello sport italiano – Se ho parlato dell’eventuale commissariamento con Tavecchio? No. L’ho chiamato, gli ho dato la mia solidarietà perchè la componente umana per me prescinde dal ruolo”.
fonte: Repubblica.it