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Marolda: “Al mercato di gennaio occorre investire su ricambi di qualità”

Se la prende comoda, il Napoli. Intendiamoci, per circolare, il pallone circola, ma è il pensiero che sembra annebbiare la sua solita voglia di far gol. Infatti, non esagera il Napoli stavolta. Ma perché? Colpa della difesa veronese attenta, ordinata e di discreto sacrificio? D’una brillantezza che soprattutto là davanti sembra un poco arrugginita? D’una imprecisione che non ha recenti precedenti? Dei fantasmi del City che forse ancora agitano la mente degli azzurri, oppure del ginocchio di Ghoulam che ha scombinato la catena d’oro di sinistra? E si farebbe un torto troppo grande a questi giovanotti se si pensasse che a che avendo a che fare con il Chievo per la prima volta si sono macchiati di quel peccato grave che si chiama presunzione? Sì, in verità questo sarebbe troppo. Sarebbe una bugìa. Però, sia come sia, stavolta lo spettacolo non è stato ambizioso né esaltante e tantomeno ha regalato le solite emozioni. Solite, sì. E forse il problema è proprio questo.

E’ che il Napoli non è stato il “solito” Napoli. Quello che ha abituato tutti troppo bene, cosicché quando per una volta torna squadra di Terra e non di Marte, finisce in delusione. In mezza delusione, va’, perché il primo posto resta suo, così come restano intatti i meriti, i giudizi e le speranze di trionfo in primavera. A patto, però, che il mercato di gennaio garantisca ricambi e qualità in almeno un paio di ruoli e che non ci si innamori troppi d’una idea e solo di quella. Ora, però largo alla Nazionale. O meglio, largo a un respiro lungo, per questo Napoli che sembra un po’ stressato. Certo, si dirà che più di mezza squadra – tredici azzurri per la precisione – saranno via con le rispettive Nazionali e questo non aiuta, ma su questa questione antica c’è pure un’altra scuola di pensiero. E cioè, che la Nazionale non affatica, bensì restituisce voglia ed energie. E sì che ne avrà bisogno, il Napoli di forze rinfrescate quando si ricomincerà. In quattordici giorni, infatti, ospiterà al San Paolo il Milan, lo Shakhtar e poi la Juve. E per quei giorni dovrà riavere idee chiare e addestramento lucidato, visto che saranno in gioco il futuro in Champions e il primato in campionato. Roba da indirizzare una stagione che sino ad ora è stata quasi straordinaria, ma pure sfortunata se si pensa a Milik ed a Ghoulam persi per strada. Il primo, infatti, sarebbe stato già oggi utile ricambio; dell’altro, invece, con tutto il rispetto per chi l’ha sostituito, già ieri s’è sentita la mancanza.

Francesco Marolda per il Corriere dello Sport

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