Aniello Misto: Vulcano metropolitano nella terra di Partenope
Aniello Misto un vulcano metropolitano nato alle pendici del Vesuvio…
di Carlo Ferrajuolo
Aniello Misto, bassista, contrabbasista (con due lauree al conservatorio di Salerno) musicista, arrangiatore, cantante, titolare di uno studio di registrazione ad Agnano la “Sud in Sound records” nata da una costola della Flying Recording Studio, in partnership con la neonata ma già fiorente Flying Records, che di lì a breve sarebbe diventata una delle etichette discografiche più ricche dell’universo indie in campo musicale italiano e internazionale. Lo studio accoglierà artisti di fama internazionale tra i quali Mano Negra, Manu Chao, Les Negresses Vertes, Khaled, Massive Attack, King Chango’ (David Byrne). Parallelamente alle produzioni Flying, lo studio si arricchisce con la presenza di DJ come Todd Terry, Ralphie Rosario, Mike Dunn, Danny Tenaglia etc., fino a toccare i talenti napoletani che hanno segnato la storia, come Daniele Sepe, 99 Posse, Bennato, NCCP, Capone, Gragnaniello, Nino d’Angelo e tanti altri.
Sud in Sound nasce nel 2015 sotto la direzione artistica di Aniello Misto e Gennaro Franco con l’obiettivo di produrre e promuovere musica di qualità a 360° con un occhio di riguardo alla musica di stampo mediterraneo. In questi anni Misto raccoglie esperienza musicale e attività imprenditoriale, puntando con la sua musica all’universale bisogno di spiritualità, di trascendere le cose terrene. Attraverso la musica provenienti da tutti i paesi del mondo: armonie, melodie e ritmi diversi che raccontano un’aspirazione comune a ogni epoca e a tutte le culture.<< La musica non ha frontiere dice Aniello Misto- perché è un linguaggio universale nel momento in cui si sono stabilite delle cose, deve venire fuori dall’anima, quando un musicista suona butta fuori quello che ha dentro, dal punto di vista di cuore e di anima, non è difficile, molte volte, si comunica soprattutto anche senza parlare>>.
La musica di Aniello Misto e composta da sonorità che spaziano da quello afroamericano, con farciture indigene che colorano il suo mainstream di memorie partenopee ed inserti jazz. Il suo ultimo disco ii si esprime appieno la sua personalità, nell’ambito della world music, cantando in napoletano, condensando tutti questi differenti idiomi in un unico linguaggio, quello delle emozioni.
Aniello ci parli dei suoi inizi musicsli?
<<Mi avvicino alla musica in giovane età. A soli otto anni inizio a suonare il basso da autodidatta per le strade di Ercolano, mia amata terra natale. A tredici studio il basso elettrico con i maestri Silvio Scalvini e Angelo Farias ed a quindici anni vengo chiamato per sostenere il mio primo provino con il sassofonista James Senese>>.
La passione per la musica in lei era veramente forte…
<<Infatti, in quegli anni scopro la mia passione per il jazz e decido di allargare la mia conoscenza musicale, unendomi ad artisti come Tony Gilberti e Lello Panico (chitarrista conosciuto a livello nazionale). Collaboro con la compagnia teatrale del Maestro Gianni D’Angelo come attore e musicista, e contemporaneamente intraprendo gli studi di contrabbasso con il Maestro Vincenzo Festa (primo contrabbasso del Teatro San Carlo di Napoli), diplomandomi al conservatorio di Salerno sotto la guida di Ottavio Gaudiano e Gianni Desidery>>.
La musica è anche amore, aggregazione, donarsi agli altri. Importante la sua esperienza con i giovani di Ercolano? <<Negli anni successivi impartisco lezioni di basso elettrico e solfeggio presso il Centro di Aggregazione Giovanile di Ercolano e la Scuola di Musica Ampelloniana della Basilica di S. M. a Pugliano, nella quale ricopro anche la carica di direttore, senza alcuno scopo di lucro, ma solo per il mio smisurato amore per la musica e per i giovani conterranei>>.
Negli anni ha collaborato con tantissimi artisti ed ha manifestato anche interesse con altre correnti musicali? <<Nel 1984 collaboro con artisti come Antonio Solimene, Annibale Guarino, Michele Montefusco e Tony Giliberti. Dopo qualche anno maturo esperienze nel campo della musica brasiliana, la bossanova, inizio una serie di collaborazioni con personaggi illustri del calibro di Berg Campos, Rubin, Marisa Fossa e Leonardo. All’età di 25 anni mette in piedi il gruppo Algiubagio con il quale tengo una serie di concerti in tutta Italia, e aderisco a diverse partecipazioni su Radio Stereo 2. Nel 1996 in occasione del concerto di capodanno in Piazza del Plebiscito, il primo organizzato dall’amministrazione Bassolino, partecipo terminando lo spettacolo con Tony Cercola, Enzo Gragnaniello e Marisa Laurito. Nello stesso anno apro il concerto di Giorgia alla Mostra d’Oltremare di Napoli>>.
In questi anni le sue conoscenze musicali si sono allargate ad ampio raggio, girando in tournée per il mondo, affiancando grandi artisti…
<<Dopo vari concerti in giro per la Penisola, nel 2003 parto per un tour mondiale affiancando noti artisti partenopei, con i quali sono approdato in America, Belgio, Francia, Inghilterra, Olanda e Canada. Nello stesso anno ho collaborato con Berg Campos, Gipsy King, Antonio Onorato, Marco Zurzolo, Mario De Paola, Patrizio Trampetti, Guido Lembo, Ricky Portera, Tony Esposito, Ernesto Vitolo e Joe Amoruso>>. In questi ultimi 12-13 anni lei ha sempre cercato nuovi orizzonti musicali, senza abbondonare le proprie radici vesuviane, il suo punto di partenza…<<Nel 2005 fondo il gruppo musicale Resina Live in veste di arrangiatore di brani inediti stile etnico mediterraneo e contemporaneamente instauro una collaborazione discografica con Adrian Rey, Christian Rey, Ronnie Jackson, Attilo Casati, Claudio Pascoli, Bruno Illiano, Aida Cooper (corista di Lucio Dalla) e Mauro Morosin. Sempre nel 2005 in qualità di direttore artistico, metto in piedi l’Associazione Musicale Domenico Cimarosa di Ercolano, dove insegno solfeggio, basso elettrico, contrabbasso e musica d’insieme. La mia attività d’insegnamento (basso elettrico), mi vede impegnato anche all’Accademia Musicale del Vallo di Diano con sede a Teggiano (Salerno). Nel novembre del 2006 prendo parte, come contrabbassista nell’orchestra sinfonica diretta dal Maestro Tedesco Konrad Van Abel, al Premio Nazionale delle Arti al Teatro Verdi di Salerno e partecipo al corso d’improvvisazione e composizione jazz extracolto con il Maestro Aldo Farias>>.Con una carriera alle spalle ben attiva, il Maestro Aniello Misto, si convince che è il momento giusto per incidere il suo primo lavoro discografico dal titolo “Cotta & Cruda”. Un’elaborazione musicale frutto di sacrifici e voglia di far conoscere alla gente un genere frizzante, esplosivo e pieno di vitalità, per mettere in evidenza un personaggio come Aniello Misto, grintoso e pieno di talento.la differenza culturale delle loro origini dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa. Nel 2011 esce il tuo drcondo disco “Ammuina” dove collabora anche il maestro Tullio De Piscopo…
<<Un disco importante per il mio cammino artistico. Album al quale hanno prestato cuore, anima e voce tanti artisti illustri a partire al maestro del Jazz italiano Tullio De Piscopo che ha messo la sua voce nel brano di punta “Masaniello”>>. Colori e magie per la rinascita del Masaniello ercolanese, un passaggio di consegne intrinseco che Misto incarna attraverso le magie che solo lui può mettere in atto attraverso le cinque corde del suo basso. Tradizione e avanguardia sono presenti nei brani che seguono il filone delle musicalità etniche Mediterranee.
Esempio lampante della sua grande istrionicità è il pezzo Sangue Misto dove s’intrecciano la lingue italiana, napoletana, inglese, francese e africano. In questo disco troviamo degli arrangiamenti particolari, forse inediti…<<Grande evoluzione e magica maestria negli arrangiamenti in chiave nuovissima di brani della canzone classica napoletana quali “comme facette mammeta” e “Spingule francesi” riletta in versione reggae. Dopo la presentazione il 16 e 17 Aprile 2011 al MAV (museo archeologico virtuale) del suo nuovo lavoro discografico, viene invitato al teatro Armida di Sorrento dal maestro Tullio De Piscopo in occasione della serata in memoria di “Michele Stinga” compianto batterista dei “Soulplayers”. Per questo evento, Misto solca le tavole del teatro sorrentino insieme al batterista Roberto Gatto e al tenore Stefano Secco.
Ad aprile è uscito il tuo l’ultimo lavoro discografico “5 – Ca ‘a mano ‘e Dio” prodotto da “Sud in Sound”. L’album racchiude sonorità classiche e contemporanee perfettamente fuse tra loro da cui scaturiscono energia e passionalità uniche….coda ci racconti in proposito? << È un disco ricco di sonorità, un viaggio interiore, globale, miscelando lei contaminazioni che prosegue il percorso di ricerca etnica e di sonorità mediterranee intrapreso dall’artista verso la fine degli anni ’90, ispirato dalla musica di Peter Gabriel. In questo disco ho avuto l’onore di avere al mio fianco Antonio Mambelli alla batteria e Giancarlo Sannino per la stesura dei testi. Con Antonio Mambelli sono amico da ragazzino, poi in età adulta ci siamo ritrovati per portare avanti il mio progetto musicale>>. Un disco che dà vita a canzoni che sono intese come piccoli laboratori all’interno dei quali si svelano varchi e passaggi tra oriente ed occidente, le cui tracce sono i simboli e i miti delle culture del Mediterraneo, luogo di confine che unifica nel momento stesso in cui separa. Un disco progetto, che fonde tradizioni mediterranee napoletane, vesuviane e sonorità arabe in un intreccio che è insieme melodico, elettronico e acustico. Spiega Misto: <<La fusione tra questi mondi nasce da un contrasto, che nella storia è stato duro e drammatico. Ma alla fine emergono le radici comuni, quelle dell’area dell’Antica terra Vesuviana, dei tre grandi punti dell’antica Napoli, il tufo, il magma e il mare. Basti pensare al canto napoletano, che usa i quarti di tono tipici della musica araba>>.In questo ultimo album cey un pezzo scritto da James Senese, musica e resto dal titolo “E’ finirà”..<<Si con James ho un rapporto speciale e lui mi ha voluto regalare questa canzone che ha anche suonato nel disco>>.
Attualmente sei stabile nella formazione di Enzo Gragnaniello? <<Sì, Enzo è un poeta oltre ad essere un grande artista. Con Piero Gallo e Marco Caligiuri portiamo avanti un progetto importante per la musica di Enzo. È un onore per me suonare con lui che ritengo un musicista nobile d’animo, Enzo non è un artista come gli altri. Per temperamento, cultura, interessi. Per sensibilità. Per qualsiasi artista essere senza radici, allora, sembrerebbe il modo più onesto di stare al mondo. C’è nella musica e nelle canzoni intense di Enzo, la ricerca di un assoluto, la tensione verso la bellezza, che la sua anima sensibile e profonda non smette mai di cercare>>.