Fase non certo calda della stagione anche se per il Napoli gli esami cominciano adesso, Roma, Manchester City, Inter. Unica a punteggio pieno, la squadra di Sarri, ha finora, Lazio a parte, incontrato solo le “piccole”.
Sfida sempre delicata quella con i giallorossi con i quali gli azzurri negli ultimi due anni si sono giocati il secondo posto e quindi l’accesso alla Champion’s League.
L’anno scorso la gara cadde il quattro marzo, il Napoli vinse vendicando così la sconfitta interna dell’andata; due reti di Mertens, 26° e 50°, gol della bandiera di Strootman all’89°.
Due anni fa fu una sorta di spareggio; 24 aprile 2016, a quattro turni dalla fine, Roma e Napoli all’assalto del diretto accesso alla Champion’s League. La Roma vinse 1-0 con un tiro dalla distanza di Nainggolan all’89°. Il successo portò a -2 i giallorossi (la classifica avulsa avrebbe premiato la Roma in base allo 0-0 del San Paolo), distacco che non mutò avendo sia Napoli che Roma vinte tutte le rimanenti tre partite.
Il 4 aprile 2015 vide il successo dei capitolini per 1-0: Pjanic al 25° per una vittoria che in casa mancava dal 30 novembre 2014. Quella sconfitta escluse il Napoli, che pure ebbe le sue occasioni, dalla corsa al secondo posto.
Nel 2013 la sfida cadde all’ottava giornata con la Roma di Garcia reduce da dieci vittorie consecutive. Risultato 2-0, doppietta di Pjanic mentre nel 2012/13 si chiuse il torneo con il 2-1 per i giallorossi; tutte le reti nella ripresa: Marquinho, Destro e Cavani che così salutò Napoli ed il Napoli.
Il 28 aprile, 2012 pari e patta: 2-2. Occasioni da ambo le parti, padroni di casa avanti con Marquinho e raggiunti da Zuniga. Cavani riportò avanti gli azzurri prima del definitivo pari di Simplicio all’87°. Anche in questo caso il Napoli perse l’ultimo treno per la Champion’s League. Il Matador mise a segno la doppietta con cui gli azzurri sbancarono l’Olimpico il 13 febbraio 2011.
Scorrendo gli almanacchi, la vittoria partenopea del 26 ottobre 1987, successo che diede agli azzurri di Maradona le credenziali per lo scudetto. Nel Napoli esordì Romano, in attacco un Maradona in più. E proprio Diego al 2° minuto mise la palla in rete. Successo che mancava da dieci anni: maggio 1976 quando il Napoli targato Vinicio passò all’Olimpico con un rotondo 3-0 (Sperotto e doppietta di Savoldi). Nell’ottobre 1987 il Napoli rimasto in nove raggiunse stoicamente il pareggio con Francini (1-1).
Nell’88-89, il 31 dicembre, Voeller rovinò all’87° il Capodanno ai napoletani (1-0) e, 1989-90, 1-1 al Flaminio con le squadre a segno su rigore (Comi e Maradona). Finì 1-1 anche nel 1990-91, gol di Rizzardi e nel 1991-92 con pareggio di Zola.
Di nuovo vittoria il 12 settembre 1993 contro la Roma allenata da Mazzone; Napoli due volte in vantaggio (Buso e Di Canio) e due volte raggiunto prima del definitivo 3-2 di Ferrara.
Quando si dice il caso: ottobre ’86 vittoria e scudetto, ottobre ’97 sconfitta e retrocessione. Fu un mortificante 6-2. Sul 5-0 Bellucci e Altomare su rigore resero meno umiliante la disfatta. Batosta che determinò l’esonero di Bortolo Mutti per Mazzone ma le cose non migliorarono. Un altro ottobre, un’altra sconfitta ed un altro esonero: 2009, al vantaggio di Lavezzi rispose Totti con una doppietta e De Laurentiis diede il benservito a Donadoni.
Poi il rocambolesco 4-4 della stagione 2007-08: diagonale di Lavezzi, poi Totti su rigore e Perrotta portarono la Roma in vantaggio all’intervallo. Primo della ripresa, destro al volo di Hamsik e di nuovo parità. Volemose bene? Manco per idea. Un tiro da fuori di De Rossi cui rispose Gargano poi una punizione di Pizarro sembrò dare il definitivo vantaggio alla Roma ma quattro minuti dopo Zalayeta schiacciò di testa una punizione di Hamsik per il definitivo 4-4.
Antonio Gagliardi