Non è una questione personale, di questi tempi Dries il Cannibale non fa sconti a nessuno. Certo, il Cagliari ha di che preoccuparsi se è vero, come è vero, che la squadra isolana è la seconda vittima preferita di Mertens in Italia. Sei reti in quattro scontri diretti, addirittura cinque soltanto nelle due s de andate in scena la passata stagione: una tripletta in Sardegna, nella dirompente vittoria per 5-0 dei ragazzi di Sarri, una doppietta al San Paolo (più l’assist per Insigne) nel match di ritorno vinto 3-1. Solo il Bologna ha preso più reti dall’attaccante belga, ex ala destra che ha visto la luce grazie a Sarri e si è convertito a una nuova confessione, quella dei centravanti. Ma il Bologna, almeno per il girone d’andata, ha già dato. Chissà se avrà dormito sonni tranquilli questa notte Alessio Cragno. In carriera ha già s dato il Napoli due volte, nella stagione d’esordio in A con il Cagliari, prima di andare a fare esperienza in prestito, no alla A conquistata sul campo con il Benevento. Lui non ha mai incrociato Mertens: una volta il belga era infortunato, l’altra era in panc h i na. Una volta ha preso gol da Higuain, Inler e De Guzman, e quei tre sono solo dei ricordi da queste parti; al ritorno, be‑ ato dal fuoco amico e battuto da Gabbiadini, anche lui altrove, ha preso gol da Callejon, che anche oggi può sbucargli davanti all’improvviso tagliando da destra.
MERTENS PIÙ DI MERTENS. Un anno fa, dopo il ko di “Animale a‑ amato” per Sarri Trascinatore per il Napoli Milik e la svolta tattica frutto della fantasia di Sarri, il diavoletto belga iniziò a segnare come non gli era mai successo in carriera: chiuse la stagione con 34 reti tra campionato e coppe, sua miglior prestazione di sempre. Il dato interessante è che questo Mertens, che centravanti è rimasto a prescindere dai ritorni (Milik) e dai nuovi acquisti, oggi viaggia più veloce di se stesso. Oggi a Dries sono servite solo sei giornate per arrivare a quota 6 centri in campionato, agevolato certamente in questo dalla tripletta ri lata al Benevento. Un anno fa, il sesto centro in campionato arrivò invece soltanto alla 16ª giornata, proprio grazie alla tripletta con il Cagliari. Poi fu poker al Torino e arrivarono anche un’altra tripletta e tre doppiette. Fu l’inizio dell’apoteosi.
ATTITUDINE. La voracità del belga è sintetizzata in un fermo immagine, la determinazione con cui s’impossessa della chance di calciare i due rigori contro il Benevento, quando il risultato era già sul 4-0 e, insomma, lasciare un po’ di gloria ad altri (magari ad Hamsik) tutto sommato sarebbe stato anche giusto. «Un animale a‑ amato di gol», disse di lui Sarri quel pomeriggio, spiegando che lui Mertens lo preferisce così. Bomber spietato, eppure generoso: tra campionato e coppe ha già confezionato tre assist per i compagni. A Nizza si era procurato il rigore lasciandolo a Jorginho (che è lo specialista designato dagli undici metri), con l’Atalanta aveva innescato Rog, con lo Shakhtar aveva mandato a segno Milik, con il Feyenoord martedì sera aveva suggerito per Callejon. Insomma, il belga sarà pure a‑ amato come un animale, come dice Sarri e come dicono i nuneri, ma non mangia mai da solo.
Corriere dello Sport