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Cds – Il Napoli vuole battere se stesso: mai a punteggio pieno dopo 6 giornate. E ora…

Per un Napoli che continua a divorare record, il primo “lunch match” della stagione è un’occasione prelibata per stabilirne subito un altro paio, avvicinarsi ad altri due e tenersi ben stretto il primato a punteggio pieno. Al Cagliari la squadra di Sarri chiede il via libera per arrivare alla sosta ­ ssando tutti da una posizione invidiabilissima. E pazienza se a Sarri questa fascia oraria proprio non vada giù. «Mi fa schifo», disse a Empoli l’anno scorso, e dopo aver vinto, senza sforzi semantici e diplomatici.

IL PRECEDENTE. Il fatto curioso è che al San Paolo questa mattina si torna a giocare all’ora di pranzo a tre anni circa dall’ultimo precedente, che non fu una gara qualsiasi: un Napoli-Empoli con Sarri dall’altra parte, nella famosa partita in cui in campo incantò Benitez e in tribuna conquistò la stima de­ nitiva di Aurelio De Laurentiis che di lì a poco gli avrebbe consegnato il timone della formazione azzurra.

LA MARCIA. Il grande sogno è uno solo, si chiama scudetto. E anche se da queste parti quella parola la si sussurra sempre con discrezione e scaramanzia (come diceva Eduardo: essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male…), c’è un modo alternativo per riferirsi a quel grande traguardo: “puntare sul campionato”. Quando in settimana Sarri ha ammesso che inconsciamente c’è il rischio che il Napoli possa sottovalutare la Champions privilegiando, appunto, il campionato, ha anche fatto una riflessione significativa, spiegando che in questo momento la squadra «si sente più competitiva in Italia che in Europa». I grandi traguardi, che si decida di nominarli o no, si costruiscono un passo alla volta, un pezzo alla volta. E i record che il Napoli cerca oggi sul campo un loro significato ce L’ultima volta a pranzo del Napoli è stato contro l’Empoli di Sarri l’hanno: per batterli, il ritmo deve continuare a essere alto, quasi forsennato, nella consapevolezza che la quota tricolore sarà alta anche quest’anno.

SERIE APERTE. A punteggio pieno dopo sei giornate di campionato il Napoli non era mai arrivato. Sarri vuole subito battere se stesso e avvicinare il primato assoluto che è della Roma di Garcia, 10 successi. Curiosamente, la Roma sarà la rivale subito dopo la sosta, seguita dall’Inter che detiene l’altro primato che gli azzurri possono provare ad attaccare, quello delle vittorie consecutive in assoluto, che appartiene all’Inter di Mancini (17). Due scontri diretti che rappresenteranno uno snodo cruciale della stagione. Il Napoli è in serie utile da 18 partite consecutive in campionato, e in questo ha già eguagliato se stesso: ci era già riuscito Bigon, nel 1989-90, l’anno di quella cosa lì, quando le vittorie valevano due punti e i pareggi non erano da buttare via. I tempi sono cambiati e questo Napoli di sicuro non è una squadra capace di accontentarsi. Vuole il massimo e sceglie il meglio per ottenerlo: niente turn over prima della sosta, Sarri se la gioca con i titolarissimi, scatenando la voracità dei tre tenori lì davanti. Rastelli è avvisato: Callejon, Mertens e Insigne sono ancora a‑ amati. E l’orario certo non gioca a favore dei sardi.

Corriere dello Sport

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