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OBIETTIVO NAPOLI – Esame all’Olimpico superato a pieni voti

La trasferta contro la Lazio rappresentava il primo vero esame in campionato del Napoli, la prima occasione per testare il valore degli azzurri al cospetto di un avversario di gran qualità. L’esito della prova è stato più che positivo, con 4 gol rifilati agli uomini di Simone Inzaghi, grandi giocate individuali ed eccellenti trame di squadra. Tuttavia il Napoli ha vissuto una prima frazione di gioco di grandi difficoltà, con una Lazio molto ben organizzata difensivamente e in mezzo al campo, capace di dare grossi fastidi in ripartenza grazie alla voglia e alla velocità di un Immobile indemoniato, che da solo ha creato enormi difficoltà a Koulibaly ed Albiol, costretti agli straordinari per limitarne l’incedere. Non è un caso che a rompere gli equilibri nel primo tempo sia stata una giocata di Immobile, aiutato da un Reina ancora una volta non esente da colpe sulla conclusione non irresistibile, seppur ravvicinata, di De Vrij.
Il secondo tempo si è svolto secondo un copione che ha visto il Napoli assoluto protagonista. Le defezioni a fine primo tempo di Bastos e poi di De Vrij sono andate ad infierire su un reparto già rimaneggiato, costringendo Inzaghi a reinventarsi una difesa a tre con due terzini, Basta e Radu, e un centrocampista, Lucas Leiva. La rivoluzione in difesa ha di fatto tolto ogni certezza alla retroguardia della Lazio, che sulla solidità difensiva aveva fondato l’ottimo primo tempo. Una dormita individuale ha consentito al Napoli di pareggiare, sullo sviluppo di un calcio d’angolo, e di lì in poi la squadra biancoceleste è del tutto uscita dal match. Luis Alberto e Milinkovic-Savic, che tanti problemi avevano causato nel primo tempo giocando tra le linee, non sono riusciti più a fornire un adeguato supporto alle spalle di Immobile, né ad aiutare il centrocampo a contrastare la prima costruzione della manovra azzurra, lasciando così di fatto le chiavi della mediana nelle mani degli uomini di Sarri, che ritrovata la consueta sicurezza nella manovra, e forti di un’ottima condizione fisica, sono andati a colpire altre due volte con Callejòn ed un gol maradoniano del solito Mertens. A poco era servita la scelta di Inzaghi di inserire Lukaku al posto di Milinkovic, se non a sprecare l’ultima sostituzione disponibile, creando le premesse per l’inferiorità numerica che si è concretizzata con l’ennesimo infortunio della serata laziale, quello di Basta.
Con gli azzurri forti del doppio vantaggio e con un uomo in più, la parte finale della partita ha visto il Napoli amministrare il risultato con agevolezza, con un ultimo acuto giunto solo nei minuti di recupero, utile a Jorginho per trovare su rigore la rete dell’1-4.
Leggendo questa vittoria sulla scia delle precedenti prestazioni, possiamo desumere alcuni dati, alcuni dei quali sembreranno paradossali. La prima notazione è che il Napoli di questo inizio di stagione sembra giocare meno bene rispetto a quello del finale dello scorso campionato. Sembrerà strano, ma a conti fatti la squadra di Sarri si sta dimostrando più matura e concreta, ma le difficoltà nelle prime fasi di quasi tutte le gare disputate fino ad oggi, dimostrano che i partenopei non hanno ancora raggiunto il massimo delle proprie potenzialità. Soprattutto alcune individualità sembrano non essere ancora al massimo della loro brillantezza. Hamsik, evidentemente, ma -vi sembrerà folle- anche gli stessi Mertens e Insigne potrebbero avere ampi margini di miglioramento nel corso della stagione. E questo è sicuramente un bene, in prospettiva.
Un altro dato che emerge chiaramente è che il Napoli, in questa fase iniziale del torneo, abbia più benzina in corpo rispetto agli avversari. Lo dimostra il modo in cui riesce a tritare le partite nei secondi tempi ed i finali di gara sempre in crescendo. La speranza è che con l’andare delle settimane gli azzurri non si debbano trovare a pagare dazio per la preparazione anticipata che ha consentito quest’avvio sprint. La speranza è che un eventuale calo fisico possa essere bilanciato dall’organizzazione tattica, dall’aiuto di risorse dalla panchina e dall’ulteriore miglioramento di qualcuno di quei giocatori che, dicevamo, sembrano dover ancora raggiungere il culmine della loro forma.

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