Inghilterra, polemica per i cori per Lukaku “superdotato”: “Stereotipi razzisti”
Romelu Lukaku, bomber del Manchester United (reuters) LONDRA – La discriminazione razzista nello sport entra in un nuovo territorio. Non più i cori scimmieschi o le banane tirate in campo. Stavolta lo strumento d’offesa è uno stereotipo sessuale: quello che descrive i neri come “superdotati”. E la seconda novità è che il concetto non viene usato “contro” un giocatore, ma “a favore”. Da qualche tempo, infatti, i tifosi del Manchester United hanno cominciato a cantare un ritornello, sulle note del brano “Made of Stone” degli Stone Roses, su Romelu Lukaku, l’attaccante arrivato quest’anno alla corte di Josè Mourinho, che allude alla virilità del calciatore belga di origini congolesi.
Nelle intenzioni dei sostenitori dei Red Devils, le parole sono un riconoscimento delle qualità di Lukaku non soltanto in campo, dunque non un insulto. Ma per i dirigenti di Kick It Out, l’organizzazione anti-razzista del football inglese, rappresentano lo stesso un commento “offensivo e discriminatorio”. Dice un portavoce dell’associazione al Times di Londra: “Gli stereotipi razzisti non sono mai accettabili nel calcio o nella società in generale, quale che sia l’intenzione di mostrare sostegno a un atleta. Abbiamo contattato il Manchester United sulla questione e lavoreremo in stretto contatto con il club e con la Football Association per fare in modo che si ponga fine rapidamente a questo stato di cose”. Fonti della squadra indicano che il caso verrà immediatamente affrontato e che allo United c’è “zero tolleranza per il razzismo”.
Nel frattempo un altro problema è scoppiato al Chelsea, dove Alvaro Morata ha chiesto ai propri tifosi di smettere di fare cori con il suo nome con un messaggio antisemita. Gli ultrà dei Blues hanno usato il nome di Morata per fare rime con la “Y-word” (Yid – giudeo) durante una partita con il Tottenham, che ha una forte identità ebraica nella proprietà e in parte della tifoseria, al punto che i tifosi avversari in passato scandivano un sibilo per evocare le camere a gas. Ma il proprietario del Chelsea Roman Abramovich, russo di origine ebraica, è il presidente della Federazione Comunità Ebraiche in Russia e il club londinese non ha perso tempo a criticare i propri fans. “Apprezziamo la passione dei nostri tifosi, ma il linguaggio di quel coro non è accettabile”, afferma un comunicato. Morata non vuole essere associato con quel coro e chiediamo dunque ai tifosi di non farlo più”. razzismo
- Protagonisti:
- alvaro morata
- stone roses
- romelu lukaku
Fonte: Repubblica